Coltivazioni dimezzate e prezzi alle stelle: l’aumento delle temperature può minacciare anche il caffè

Secondo un recente studio pubblicato su PLOS Climate, il numero di pericoli climatici per le piante di caffè è aumentato in ognuna delle 12 regioni produttrici. Colpa, soprattutto, delle alte temperature e delle scarse precipitazioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 15 Marzo 2023

Il caffè, probabilmente, è uno degli alimenti a cui nemmeno tu potresti rinunciare: la mattina appena sveglio, dopo pranzo. Se ci pensi, però, è anche uno dei punti di forza di per le economie di diverse regioni del mondo che letteralmente vivono grazie al caffè.

Il cambiamento climatico, però, potrebbe minacciare anche questa bevanda. L’aumento della temperature provocato dal riscaldamento globale potrebbe mettere in serio pericolo le coltivazioni finendo quindi per farne schizzare il prezzo alle stelle.

L’ha rivelato una recente ricerca condotta dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) Oceans & Atmosphere dove un gruppo di scienziati ha analizzato gli impatti di fattori climatici come temperatura, precipitazioni e umidità nei primi 12 paesi produttori di caffè a livello globale tra il 1980 e il 2020, individuando 12 rischi climatici che possono mergere a rischio le colture.

Temperatura e precipitazioni, infatti, sono due elementi decisivi per le coltivazioni di caffè. Le due principali varietà di caffè, arabica e robusta, necessitano di crescita ottimali rispettivamente tra i 18 e i 22°C e poi tra i 22 e 28°C mentre le piogge dovrebbero sempre mantenersi tra 1400-2000 millimetri all’anno e 2000-2500 millimetri.

Con i risultati pubblicati sulla rivista PLOS Climate, hanno scoperto che nell’arco temporale studiato, il numero di pericoli climatici per le piante di caffè era aumentato in ognuna delle 12 regioni esaminate. Pensa che la frequenza di questi eventi climatici estremi si è acutizzata nell’ultimo decennio: cinque dei sei anni più pericolosi dal punto di vista climatico si sono verificati dal 2010.

Il clima attuale, scrivono gli autori, è caratterizzato da condizioni troppo calde in ogni regione e la stragrande maggioranza delle zone produttrici di caffè non sperimenta mai temperature troppo fredde durante la stagione di crescita. “Con le proiezioni sui cambiamenti climatici che mostrano un probabile aumento continuo delle temperature ai tropici, suggeriamo che la produzione di caffè può aspettarsi shock sistemici in corso” hanno spiegato i ricercatori.

Raccolti dimezzati o addirittura falliti rappresentano di conseguenza un grosso rischio sistemico per il commercio globale: se la fornitura di caffè in un dato anno è carente e se non ci sono scorte sufficienti immagazzinate negli anni precedenti, ecco che il prezzo potrebbe notevolmente aumentare.

"Dal 1980, la produzione globale di caffè è diventata sempre più a rischio di fallimenti sincronizzati dei raccolti, che possono essere guidati da rischi climatici che colpiscono contemporaneamente più aree chiave di produzione del caffè”. E le previsioni per il futuro, purtroppo, non sono affatto rassicuranti.