Pianta di ibisco: coltivazione, cura e manutenzione

L’ibisco è una bellissima pianta originaria dell’Asia, con molte specie e varietà ormai diffuse anche in Europa soprattutto a scopo ornamentale. L’obiettivo principale di chi la coltiva è ottenere quei fiori grandi e colorati che, oltre a vantare proprietà interessanti, sono ideali per decorare giardini e terrazzi: la buona notizia è che le cure richieste non sono molte, dato che l’ibisco è piuttosto resistente. Impara a conoscerlo meglio e scopri di cosa ha bisogno.
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Mattia Giangaspero 15 Settembre 2023

Il nome ibisco potrebbe farti pensare subito a quei fiori grandi e colorati che ti sarà capitato di vedere spuntare da qualche terrazzo, o in giardino. Non ti stai sbagliando, ma devi sapere che l’Hibiscus (il suo nome scientifico) è innanzitutto un genere che racchiude più di 200 specie, tra cui piante erbacee annuali o perenni, arbusti e persino piccoli alberi.

Pur essendo originario dell’Asia, questo genere è ormai molto diffuso anche in Europa. In Italia la sua coltivazione avviene specialmente a scopo ornamentale e la specie scelta è quasi sempre l'Hibiscus syriacus (o ibisco cinese), noto per la sua abbondante fioritura che dura da luglio fino a ottobre e ruba l’occhio grazie a moltissimi colori diversi, tra cui rosso, bianco e giallo.

L’ibisco è conosciuto anche per le proprietà attribuite ai suoi fiori, che sono commestibili, e ai suoi frutti. Il suo significato nel linguaggio dei fiori, invece, si lega all’amore o alla bellezza di chi lo riceve quando questo viene donato in regalo. Sono tutte curiosità che rendono questa pianta affascinante e che quindi potrebbero spingerti a volerla a casa: in questa guida, ti spiegherò come coltivarla e curarla, così da poter godere dei suoi colori in estate e autunno.

Specie e caratteristiche

L’Hibiscus è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Malvaceae, che come ti ho detto include moltissime specie, sembra circa 240, che per comodità tutti noi tendiamo a chiamare ibisco. Quasi tutte sono accomunate dai fiori prodotti, coloratissimi e di grandi dimensioni.

L’Asia minore è la terra d’origine dell’ibisco, che in quest’area può raggiungere anche un’altezza di 3-4 metri. In Europa e in America, dov’è stata introdotta successivamente, la pianta cresce solitamente fino a un massimo di 2 metri. Sotto il genere Hibiscus troviamo non solo piante erbacee, ma anche arbusti o cespugli, la maggior parte dei quali hanno comunque in comune la corteccia grigia e le foglie ovali verde scuro, oltre ai fiori che possono essere bianchi, rossi, rosa, arancioni o viola.

Le specie di ibisco esistenti, quindi, sono davvero tante, ma possiamo perlomeno citare quelle più conosciute:

  • Hibiscus syriacus: è la specie più diffusa in Italia, dove viene coltivata a scopo ornamentale, e nonostante il suo nome scientifico non proviene dalla Siria ma dall’Estremo Oriente, tanto da essere chiamato anche ibisco cinese. Alcune varietà di questa specie sono utilizzate anche per formare una siepe che si riempie di colori durante la fioritura.
  • Hibiscus rosa-sinensis: altra specie proveniente dall'Oriente, motivo per cui è noto anche come ibisco rosa della Cina, comprende sotto di sé addirittura un migliaio di varietà, ibridi compresi. Spicca soprattutto per le sue dimensioni, che la possono portare a raggiungere anche 8 metri di altezza e produrre fiori con diametro di 15 centimetri.
  • Hibiscus moschetous: chiamato anche ibisco d'acqua, è originario di Asia e Stati Uniti ed è particolarmente adatto a uno stagno ornamentale, pur essendo coltivabile anche in giardino o in vaso. Come al solito, produce fiori a imbuto piuttosto grandi e coloratissimi.
  • Hibiscus trionum: i fiori di questa specie, nota anche come ibisco vescicoso, hanno tipico color giallo o crema. Ha un portamento cespuglioso e quindi un'altezza minore rispetto ad altri simili, al massimo di un metro.
  • Hibiscus militaris o H. Laevis: originaria del Nord America, si tratta di una specie che fiorisce in piena estate, fino all'autunno, con colori che vanno dal rosa al rosso acceso.
  • Hibiscus mutabilis: si tratta di una pianta sempreverde che, come forse puoi intuire dal nome, ha la particolare caratteristica di regalare colori diversi con il passare del tempo, producendo fiori dalle tonalità sempre più scure, come se avvenisse una sorta di muta.
  • Ibisco gigante: coltivata a scopo ornamentale, questa specie è apprezzata soprattutto per i fiori particolarmente grandi, che raggiungono anche i 25-30 centimetri di diametro.

A prescindere dalla specie scelta, se saprai garantirgli un clima mite, proteggendolo nei periodi più freddi, l'ibisco sarà piuttosto facile da coltivare, dato che si tratta di una pianta resistente e versatile, adatta a crescere sia in piena terra che in vaso, qualora tu la volessi far crescere a casa o sul balcone. Vediamo allora passo per passo tutte le tappe fondamentali per la coltivazione.

Un esempio di fiore giallo e rosso prodotto da un Hibiscus syriacus.

Semina

Quando seminare l'ibisco? Probabilmente è questa la domanda da cui cominciare: il modo migliore è quello di partire da una talea, ma se hai a disposizione soltanto i semi piantali in un vaso contenente del terriccio drenato a dovere. Il periodo ideale per queste operazioni è la primavera, in alternativa puoi sempre acquistare una piantina di ibisco in un vivaio e poi procedere al rinvaso o travaso.

Clima ed esposizione

Come ti ho anticipato, l'ibisco gradisce un clima mite e può tranquillamente stare all'aria aperta se le temperature non diventano rigide. Che sia in casa o in giardino, in ogni caso, assicurati che riceva molta luce (ma non direttamente se fa troppo caldo), un fattore che sarà determinante per una bella fioritura. In inverno hai due alternative: puoi proteggere l'ibisco tenendolo all'interno, sempre in un luogo luminoso, oppure se il freddo non è eccessivo puoi provare ad abituare la pianta gradualmente a temperature più basse, lasciandola qualche giorno protetta all'ombra per poi esporla al sole diretto della prima mattina per circa 10 giorni.

Terreno e concimazione

Il terreno ideale per l'ibisco deve essere ricco di sostanze nutritive e allo stesso tempo ben drenato, caratteristica fondamentale per evitare dei ristagni idrici che potrebbero danneggiare la pianta e comprometterne la crescita, motivo per cui dovresti fare attenzione anche alla presenza di acqua nei sottovasi. Per aiutarti, puoi cominciare scegliendo un vaso dalle dimensioni generose. Le concimazioni vanno effettuate a partire dalla ripresa vegetativa ogni 15 giorni circa, preferendo concimi contenenti azoto, fosforo e potassio che vanno aggiunti all'acqua utilizzata per annaffiare.

Un ibisco di colore rosso.

Annaffiatura

Pur facendo attenzione ai ristagni, l'ibisco va annaffiato regolarmente durante i mesi più caldi, in modo da tenere il terriccio sempre ben umido. Negli altri periodi, la pianta può accontentarsi anche dell'acqua piovana, mentre per garantire all'ibisco l'umidità richiesta puoi provare a nebulizzarlo di tanto in tanto.

Fioritura

Nonostante le moltissime specie di ibisco di cui ti ho parlato, ognuna con le proprie particolarità, la fioritura è un aspetto che le accomuna più o meno tutte: inizia infatti sempre nel periodo estivo, solitamente a partire da luglio per poi durare fino all'autunno, che sia settembre o ottobre. I colori dei fiori sono davvero tanti e diversi, variano dal rosso al bianco fino al viola, giallo o altre tonalità ancora. La corolla è mediamente di grandi dimensioni, partendo dagli 8-10 centimetri di diametro fino ad arrivare agli immensi fiori dell'ibisco gigante.

I fiori dell'ibisco sono una delle parti della pianta, insieme ai frutti, nota per le proprietà benefiche. Facendo essiccare le infiorescenze dell'Hibiscus sabdariffa è inoltre possibile preparare il karkadè, un infuso che avrebbe tra gli effetti quello di ridurre la pressione del sangue.

Malattie e parassiti

Tra i possibili problemi legati alla coltivazione dell'ibisco ci sono gli attacchi di cocciniglie, afidi o acari, motivo per cui è importante innanzitutto pulire regolarmente la pianta se questa si trova all'aperto, anche in un vaso posizionato in balcone.

Se l'ibisco presenta foglie gialle o deboli, la causa potrebbe essere una carenza di azoto, alla quale dovrai rimediare con un apposito concime che lo contenga. Fai attenzione anche alla posizione della pianta, che potrebbe soffrire eventuali correnti d'aria.

Se invece il problema è la mancata produzione di fiori, allora puoi provare a interrompere le concimazioni per qualche tempo.

Talee di ibisco utilizzate per coltivare una nuova pianta.

Consigli per la coltivazione

Ecco 4 consigli utili se vuoi curare l’ibisco a casa tua.

  1. Prima dell’inizio dell’inverno, è necessario potare tutti i rami. Se le temperature notturne sono inferiori ai 14° è consigliabile trasferire la pianta in casa.
  2. Non usare un fertilizzante qualunque per concimare la tua pianta di ibisco. È ottimo utilizzare le foglie e i fiori che cadono sul terriccio.
  3. Durante le stagioni calde metti la pianta al riparo dal sole. I forti raggi potrebbero bruciare i fiori.
  4. Innaffia il tuo ibisco ogni 2 giorni. Non farlo potrebbe causare l’ingiallimento e la caduta delle foglie.

Dove posizionarla

Data la sua origine, ama un clima caldo, umido e un'esposizione molto luminosa. In casa possiamo riservarle una posizione davanti a una finestra, lontano da fonti di calore, impiegando un vaso a riserva d'acqua e un concime per piante fiorite con cui nutrirla da marzo a ottobre.

Quanto durano i fiori di ibisco

I suoi fiori sono delicati e leggerissimi e hanno una durata molto breve, di solito un giorno; per questo regalando l'ibisco si vuole esaltare la bellezza fulminea e fugace.

Fonte| video  An Old School Home

(Modificato da Alessandro Bai il 17/03/21

Modificato da Mattia Giangaspero il 15.09.2023)