Come la Cina convive con il coronavirus: scanner ai telefoni e detector per la temperatura

Due mesi dopo il lockdown totale deciso per affrontare l’emergenza coronavirus, la Cina prova a riaprire gradualmente le sue attività con alcune importanti precauzioni. Tra queste ci sono scanner agli smartphone per tenere sotto controllo gli ingressi nei centri commerciali e detector automatici per il controllo della temperatura.
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Video Storie 2 Aprile 2020

Sono passati due mesi da quando, a fine gennaio, il governo cinese decise per la chiusura totale delle attività commerciali non di prima necessità. Oggi, che i nuovi casi di coronavirus si sono quasi azzerati, la Cina tenta di ripartire con alcune necessarie precauzioni.

In questo centro commerciale di Tientsin, un'area metropolitana da più di 15 milioni di abitanti, all'ingresso viene richiesto di scansionare con il proprio telefono un codice QR: in questo modo vengono riportate la data e l'ora esatta della visita, cosicché se un nuovo caso positivo dovesse venir fuori tra uno dei clienti, tutti quelli che erano presenti nel negozio in quel determinato momento riceveranno un SMS di avviso. All'ingresso è presente anche un detector per misurare la temperatura, un metodo automatico e più veloce che sostituisce la persona fisica con la macchinetta. I negozi hanno ridotto gli ingressi in modo tale da controllare più facilmente il flusso di clienti, con un numero massimo consentito che è indicato su un cartello posto fuori ciascuna attività. I ristoranti offrono un servizio di igienizzazione all'ingresso, e i coperti sono disposti in modo tale da rispettare la distanza di 1 metro. Tutti indossano la mascherina, dato che è una condizione obbligatoria per poter accedere ai luoghi pubblici.

Da circa un mese il conto dei nuovi contagiati locali è praticamente azzerato: tutti i nuovi casi sono infatti da far risalire alle persone venute dall'estero, cose che tiene in allarme il governo che teme un ritorno dell'epidemia. L'insieme di queste precauzioni sono quindi da intendersi come una sorta di prova generale di convivenza con il virus, una strategia che permetterà a molte città di riaprire le proprie attività commerciali. L'ultima città ad aprire i battenti il prossimo 8 aprile sarà proprio Wuhan, il luogo origine della pandemia di Covid-19, dopo ben 75 giorni dalla decisione di imporre il lockdown.