Come procede la desalinizzazione delle acque? L’innovativa tecnologia galleggiante che sfrutta le onde

La storia di una start-up canadese che rivoluzionerà il modo di attuare la desalinizzazione delle acque.
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Mattia Giangaspero 8 Novembre 2023

Ogni anno, per almeno 30 giorni, circa 4 miliardi di persone vivono in condizioni di forte stress idrico. Quindi per circa un mese all'anno, ogni anno, la metà di tutta la popolazione mondiale rischia di avere una forte carenza d'acqua potabile, che sia per l'alimentazione personale, per gli animali, per la vegetazione. Ad affermare questo è stato un report redatto dal World Resource Institute il quale però sottolinea anche come, dal 2020 l'industria della desalinizzazione delle acque marine e oceaniche sta crescendo del 9% ogni anno e continuerà a farlo a questi ritmi fino al 2030. Dopo? Non sappiamo che strada si potrebbe prendere in questo senso, ma quel che possiamo raccontare è che la crescita è dovuta anche grazie a nuovi sistemi tecnologici che sono stati inseriti in questo settore nel corso dell'ultimo anno. Uno su tutti è quello della start-up canadese Oneka Technologies. In sostanza, rispetto ai grandi impianti di desalinizzazione a terra, che richiedono grandi quantità di energia per rimuovere il sale, questa tecnologia attua lo stesso processo solo e grazie al movimento delle onde.

"Gli impianti di desalinizzazione sono tradizionalmente alimentati da combustibili fossili", spiega Susan Hunt una delle fondatrici della start-up. "Il mondo ha certamente raggiunto un punto cruciale. Vogliamo abbandonare la desalinizzazione alimentata da combustibili fossili."

Si tratta di una svolta strategica in questo settore, ma soprattutto per tutto il Pianeta, dal punto di vista delle risorse idriche. Questo lo diciamo perchè  attualmente esistono due tecniche utilizzate per dissalare l'acqua di mare: quella termica e quella a membrana.

Nella desalinizzazione termica, l'acqua di mare viene riscaldata finché non evapora, lasciando dietro di sé il sale. Il sistema a membrana, noto anche come osmosi inversa, funziona spingendo l’acqua salata attraverso una membrana semipermeabile, che cattura il sale. In entrambi i casi, la fornitura energetica molto spesso non proviene da fonti rinnovabili o nucleari, e quindi contribuisce alle emissioni di anidride carbonica.

Ciascuna tecnica produce anche un flusso di scarico di acqua salata o salamoia altamente concentrata. Se questo non viene adeguatamente diluito prima di essere scaricato nuovamente in mare, può creare “zone morte” – aree in cui i livelli di sale sono troppo alti per sostenere la vita marina.

La nuova tecnologia di desalinizzazione

Qual è la differenza rispetto ai sistemi citati prima? In pratica la struttura della azienda canadese non è a terra, ma galleggia. Sono macchine galleggianti ancorate al fondale marino e l'alimentazione per la desalinizzazione è garantita dalle onde.

"Le boe assorbono l’energia dalle onde che passano e la convertono in forze di pompaggio meccaniche che attirano l’acqua di mare e ne spingono circa un quarto attraverso il sistema di desalinizzazione. L'acqua fresca e potabile viene poi pompata a terra attraverso condutture, sempre utilizzando solo l'energia fornita dalle onde."