COP26, un attivista tedesco arriva a Glasgow dentro una sfera per invitare a vivere una vita più sostenibile

L’artista Arnd Drossel ha percorso 1500 km in 91 giorni dentro una sfera d’acciaio per invitare le persone che ha incontrato lungo il suo cammino a scegliere una vita più sostenibile. La sua ultima meta è stata la città Glasgow, che ospita quest’anno la COP26.
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Video Storie 4 Novembre 2021

Un artista ha percorso 1500 km in 91 giorni dentro una sfera d’acciaio in nome dell’ambiente. Si chiama Arnd Drossel e ha lasciato la sua casa in Germania il 30 luglio per raggiungere Glasgow, la città che quest’anno ospita la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Dentro questa sfera di 160 kg costruita insieme a suo figlio, Arnd ha attraversato 60 città europee per invitare le persone che ha incontrato lungo il suo percorso a scegliere una vita più sostenibile. “Ho vagato per sette paesi con la sfera e ho invitato centinaia di persone a promettere di vivere una vita più sostenibile – commenta Arnd Drossel – e per lasciare una terra più sana ai nostri figli”.

Il progetto dell’attivista si chiama My Promise Mother Earth, cioè la mia promessa a Madre Terra, e attraversando l’Europa ha convinto centinaia di persona a unirsi alla sua lotta per salvare il pianeta. Sul sito è possibile scrivere una vera e propria “promessa”, registrarla e vedere tutte quelle fatte dagli altri. Sono piccoli cambiamenti quotidiani, come sprecare meno acqua o utilizzare meno l’auto, ma che ci fanno capire che solo insieme possiamo lasciare un mondo migliore. La sfera è composta da molti cavi d’acciaio intrecciati che rappresentano la natura interconnessa della nostra esistenza. E proprio in nome di questa connessione, in molti hanno aiutato Arnd durante il suo cammino spingendo insieme a lui la sfera nei sentieri più ripidi. “Quando cammino su una superficie piana, mi sembra di scalare una montagna, a causa del peso della palla – ha commentato l'artista al The Guardian – Quando vado in salita, a volte devo chiedere alle persone di aiutarmi a spingere la sfera verso l'alto, ma questo simboleggia le persone che crescono e lavorano insieme”.

Arnd è solo uno dei tanti attivisti che hanno deciso di recarsi al vertice in modo sostenibile per sensibilizzare sul tema dell’emergenza climatica. Il Summit, iniziato ufficialmente il 31 ottobre, dovrà dare seguito all’Accordo di Parigi. Qui, i leader mondiali rinnoveranno i loro impegni per ridurre il riscaldamento globale e raggiungere l’obiettivo di contenerlo sotto l’1,5° rispetto all’era preindustriale. Tra i primi accordi raggiunti alla Cop26, c’è l’impegno di 100 paesi nel fermare la deforestazione entro il 2030 e incentivare pratiche più sostenibili per l’agricoltura. Non è, però, la prima volta che viene raggiunto un accordo del genere. Già nel 2017 si era avviato il primo piano strategico delle Nazioni Unite per fermare la deforestazione. Da allora non è cambiato molto e alcuni paesi, come il Brasile di Bolsonaro, hanno incrementato questa pratica. Oggi, tutti gli attivisti presenti a Glasgow sperano solo che questa volta i leader mondiali siano in grado di mantenere fede alle promesse fatte.