
Considerata una disciplina di difesa personale, la kickboxing è una tecnica di combattimento che fonda le sue origini in Giappone. Nella terra del Sol Levante è diventata così popolare intorno agli anni Sessanta, da diffondersi presto anche in Occidente.
Come sport di combattimento la kickboxing combina tecniche di calcio tipiche delle arti marziali (Karate, Muay thai, Taekwondo e Sanda) e tecniche di pugno, ereditate dal pugilato. Per questo motivo è facile assistere a combattimenti di kickboxing sia sul tatami sia sul ring da pugilato.
Negli anni Sessanta, in Giappone, le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, il muay thai, il sambo russo, la savate, il taekwondo, il karate contact e il sanda cinese. Solo negli anni Settanta, alcuni maestri di arti marziali iniziarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il Full Contact Karate. Non si trattava ancora di Kickboxing, perché come disciplina di difesa non prevedeva i calci alle gambe, ma mancava poco.
Nel 1993 in Giappone viene organizzato un torneo chiamato K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing. In questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo del torneo, infatti, è quello di mettere sul ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento con un regolamento sportivo che consenta loro di confrontarsi. Attualmente il K-1 (diviso in K-1 World Grand Prix per i pesi massimi e K-1 MAX per i pesi medi) è diventato il più importante torneo al mondo dedicato a queste discipline sportive.
Un incontro di kickboxing si svolge sul tatami (7×7) o sul ring, ossia una piattaforma in legno delimitata da corde tese tra quattro pali equidistanti. Questo quadrato ha delle protezioni poste a copertura dei quattro angoli che, a loro volta si dividono in: angolo rosso, angolo blu e due angoli neutri e dello stesso colore. I lati del ring hanno una lunghezza che varia da circa 4,90 m a un massimo di 6,10 m, mentre il bordo esterno deve misurare almeno 60 centimetri.
Di norma gli atleti sono divisi in due categorie: Juniores (dai 16 ai 19 anni) e Seniores (dai 19 ai 40 anni). L'incontro di kickboxing viene arbitrato da tre giudici, che siedono vicino al ring per vigilare il rispetto delle regole in a gara e impartire gli ordini di "Stop", "Break" e "fight" durante il combattimento.
Nella Kickboxing le cinture sono sei, alle quali si aggiungono poi quelle nere. La cintura più prestigiosa è la cintura marrone, segue la cintura blu, la cintura verde, la cintura arancione, la cintura gialla e infine la cintura bianca dei principianti. Le cinture nere invece arrivano fino al decimo dan.
Le cinture sono un riconoscimento, ma non vengono indossate durante il combattimento. Infatti, l'equipaggiamento e l'abbigliamento per un incontro di kickboxing consiste in:
I principali pugni utilizzati nella kickboxing ereditati dal pugilato sono: il diretto, un colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti per colpire il busto o il volto dell’avversario; il gancio, sferrato con il braccio piegato, ruotando la spalla; il montante, un colpo dato dal basso verso l’alto, per colpire il mento, il busto o l’addome dell’avversario.
Tra i vari tipi di tecniche di calcio nella kickboxing ci sono i calci:
Un allenamento di kickboxing ha una durata media di un'ora, anche se ci si può allenare in palestra in autonomia, a seconda della propria preparazione atletica. Durante l'allenamento si lavora molto sull'intensità, la forza e la velocità di esecuzione dei gesti, quindi calci e pugni.
La pratica della kickboxing non solo consente di apprendere le tecniche di base di difesa personale, ma è un buon percorso per accrescere la propria autostima. Oltre a questo, la kickboxing rafforza la muscolatura, migliora la coordinazione e l'equilibrio, aumenta l'agilità e la prontezza di riflessi. a livello psicologico è sicuramente un'attività fisica che riduce lo stress e allevia gli stati di tensione perché consente di "scaricarsi".
Esistono controindicazioni per questa disciplina? Qualche rischio esiste, soprattutto in combattimento, perché è frequente che i due avversari si procurino graffi e piccole ferite su testa, braccia e gambe.