Il Muay Thai si chiama anche scienza o arte delle otto armi, perché per combattere si usano le mani, i gomiti, le ginocchia e i calci: è un’arte marziale, che trae le sue origini dal Muay Boran, un’antica tecnica di combattimento usata in guerra che permetteva ai soldati di difendersi dal nemico anche dopo aver perso le proprie armi.
Oggi il Muay Thai è lo sport nazionale in Thailandia e non è un caso che il significato dell'espressione sia proprio quella di lotta thailandese (dalla traduzione delle due parole Muay e Thai): tuttavia, questa disciplina si sta sempre più diffondendo anche nelle nostre palestre e non sono solo gli uomini ad allenarsi. Anche le donne.
Quel poco che conosciamo sulla storia della Muay Thai deriva dai resoconti di birmani, cambogiani e dei primi europei che visitarono la Thailandia e da alcuni scritti del Re Chiangmai. Tuttavia, gran parte della storia del Muay Thai si è persa quando i Burmesi saccheggiarono Ayudhaya, capitale del Siam in Thailandia, durante il XIV secolo.
Relativamente alla nascita del Muay Thai esistono due teorie: la prima sostiene che il popolo degli Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e dei popoli nei territori che attraversarono durante il periodo migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri); la seconda afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli confinanti.
Sin dai tempi più antichi il modo di vestire dei combattenti di Muay Thai durante le competizioni aveva una certa importanza. Ma più significativo ancora era l'indossare dei veri e propri amuleti e salire sul ring accompagnati nello spirito da rituali magici. In Thailandia, per esempio, ancora oggi gli atleti sono soliti indossare almeno due tipi di amuleti: il Mongkon e i Prajied.
Il Mongkon è un amuleto protettivo di forma circolare che si indossa sul capo prima del combattimento. Viene applicato all’atleta dal suo maestro e solo da lui rimosso con rito propiziatorio prima dell’inizio del match. Il Prajied è un bracciale di stoffa o di corda intrecciata portato su una o su entrambe le braccia del combattente e, anche in questo caso il suo scopo è proteggere il combattente.
Nel Muay Thai i pugni sono gli stessi della boxe, quindi diretto, gancio e montante, con in aggiunta il pugno tirato saltando e quello in rotazione del corpo a 360 gradi che arriva col dorso del guantone. Va poi detto che nel Muay Thai è permesso colpire con tutto il braccio ed in particolare con colpi di gomito.
Ci sono poi le ginocchiate e i calci, che si possono tirare ovunque senza tuttavia colpire gola, nuca, spina dorsale e genitali. Durante un match potresti notare che non sono pochi i calci alle gambe che impattano sulle tibie, estremamente potenti e "dolorosi".
La fase di combattimento corpo a corpo si chiama clinch (tradotto dall'inglese significa “stringere con le braccia”). Nel clinch sembra che i due combattenti si abbraccino, ma si stanno colpendo a suon di ginocchiate. Infine, è possibile bloccare i calci trattenendo la gamba dell’avversario mentre lo si colpisce, e “spazzare” il suo piede d’appoggio per farlo cadere. Sono vietate le proiezioni e le leve articolari.
Vista e considerata la quantità di colpi inferti, nel Muay Thai a livello dilettantistico è sempre previsto un caschetto per proteggere il capo, oltre a una protezione inguinale, al paradenti e a delle protezioni per le tibie e i piedi. Si usano poi dei guantoni tipo boxe. In alcuni match può capitare di vedere indossato anche un corpetto imbottito per proteggere il tronco, o delle gomitiere imbottite.
Ricapitolando quindi ti serviranno:
Un allenamento tipico di Muay Thai prevede una fase di riscaldamento, trazioni alla sbarra, serie di piegamenti, crunch, colpi di ginocchia, 5 minuti di combattimento. Alcune sessioni includono anche un po’ di cardio fitness, come la corsa sul tapis roulant preceduta da una fase di riscaldamento.
Come ogni arte marziale anche il Muay Thai ha le sue tecniche di base e le sue strategie. Si possono utilizzare pugni, gomitate, calci e ginocchiate, ma pur sempre considerando che tipo di avversario si ha di fronte.
Se per esempio l'avversario ha una statura bassa puoi usare calci frontali e pugni diretti per fermare la sua avanzata, oltre a ginocchiate lunghe e calci alti. Se poi si avvicina eccessivamente, puoi portargli la testa verso il basso. Se al contrario l'avversario è alto, può essere di aiuto muoversi costantemente e attaccare chiudendo la distanza. Meglio poi evitare di abbassare troppo la testa per evitare che l'avversario contrattacchi con ginocchiate al viso.
In tempi recenti per riconoscere i progressi tecnici dei praticanti a livello amatoriale, sono stati introdotti dei gradi denominati Kan. Ne esistono dieci per gli allievi e cinque per gli insegnanti e si ottengono tutti superando un esame pratico (anche teorico per gli insegnanti) ad eccezione del XIV Kan (Maestro) e del XV Kan (Gran Maestro) che si ottengono solo per anzianità.
Perché praticare Muay Thai? Per una lunga serie di benefici. Perché aumenta la massa muscolare ma senza esagerare, rende più flessibili e rinforza le ossa; migliora la circolazione e rende più reattivi; permette di scaricare la tensione quindi è un ottimo antistress. Insomma, se vuoi sfogarti a fine giornata questa è l’arte marziale che fa per te.
I benefici del Muay Thai non sono solo a livello fisico, ma anche psicologico: è un’arte che dà una grande forza interiore e una grande disciplina. Chi lo pratica aumenta la propria autostima e sviluppa una calma interiore, che si rivela un ottimo antidoto contro lo stress.
Tra le domande che ci si può porre sul Muay Thai c'è quella dei pro e contro. In definitiva, il Muay Thai è pericoloso oppure no?
Esistono ovviamente delle controindicazioni, che valgono per tutte le arti marziali, e si consistono in quelle particolari condizioni in cui praticare Muay Thai non è raccomandato, vale a dire:
Tra i pro, invece, possiamo elencare tutti i benefici che derivano dalla pratica di questa arte marziale:
Se ti stai chiedendo quale sia la differenza tra il Muay Thai e la Kickboxing, nella prima disciplina si utilizzano molto i gomiti e il clinch ha una durata “illimitata” (fino all'interruzione dettata dall'arbitro). Nella kick boxing invece, il clinch è parzialmente consentito solo per poter portare una ginocchiata e, in ogni caso, solo per pochi secondi.
Abbiamo chiesto a Mauro Tancredi, istruttore presso Muay Thai di Cologno Monzese (Milano), perché questa arte marziale è particolarmente consigliata anche alle donne. Ecco cosa ci ha risposto: “Il Muay Thai è uno sport di resistenza, ma anche di velocità e agilità, un’arte semplice da imparare. Coinvolge tutti i muscoli del corpo e prevede sia un’attività aerobica (attività a bassa intensità e lunga durata), sia un’attività anaerobica (che prevede uno sforzo intenso in un breve lasso di tempo): chi lo pratica brucia molti grassi e nel frattempo aumenta la propria resistenza cardiovascolare. Praticando questo sport, il corpo si modella mantenendo una fisicità femminile. Per intenderci, una donna che pratica Muay Thai non diventerà mai come una body builder. È uno sport di resistenza, di lotta corpo a corpo, a cui molte donne si avvicinano proprio per imparare un metodo di difesa personale”.
(Scritto da Gaia Cortese il 18-11-2018; Modificato da Alessandro Bai il 31-3-2021; Modificato da Gaia Cortese il 24-04-2023).