Creme solari: nemici invisibili dei mari? Scegli un’abbronzatura amica dell’ambiente

L’estate è arrivata e con lei la voglia di godersi il sole. Ma sapevate che le creme solari che usiamo per proteggerci dai raggi UV possono avere un impatto negativo sull’ambiente, in particolare sulla salute marina?
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L'estate è un'esplosione di colori, di giornate al mare e di ore felici sotto il sole. Ma attenzione, perché dietro la spensieratezza di questi momenti potrebbe nascondersi un'insidia: le creme solari.
Questi prodotti, alleati preziosi per proteggerci dai raggi UV, possono in realtà rivelarsi nemici invisibili per l'ambiente, in particolare per i nostri mari. Infatti, secondo diverse ricerche, ogni anno circa 14.000 tonnellate di crema solare finiscono nei nostri mari.

Cosa c'è dentro le creme solari?

Dietro la texture morbida e la promessa di protezione, le creme solari nascondono un mix di ingredienti che non sempre sono amici dell'ambiente.

Tra i principali troviamo:

  • Filtri UV: La loro funzione è quella di assorbire o riflettere i raggi ultravioletti, proteggendoci dalle scottature. Possono essere di due tipi:
  • Chimici: Come l'oxybenzone e l'octinoxate, sono quelli che destano maggiori preoccupazioni per l'ambiente.
    Studi dimostrano che possono causare lo sbiancamento dei coralli e risultare tossici per la fauna marina.
    Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che possano agire come interferenti endocrini.
  • Minerali: Come l'ossido di zinco e il biossido di titanio, sono generalmente considerati più sicuri per l'ambiente e per la salute. Non vengono assorbiti dalla pelle e non danneggiano gli ecosistemi marini.
  • Altri ingredienti: Oltre ai filtri UV, le creme solari possono contenere profumi, conservanti, emulsionanti e altri additivi.

I rischi sulla salute e l'ambiente (specialmente marino)

L'impatto delle creme solari sull'ambiente, in particolare sugli ecosistemi marini, è un tema sempre più preoccupante.

Le principali criticità riguardano:

  • Danni alla barriera corallina: I filtri UV chimici, come già accennato, sono i principali responsabili dello sbiancamento dei coralli, un fenomeno che minaccia la sopravvivenza di queste straordinarie formazioni e dell'intera biodiversità marina. Secondo dati di National Geographic  il 90% dei coralli dei Caraibi è minacciato dallo sbiancamento, di cui il 40% è già gravemente danneggiato.
  • Tossicità per la fauna marina: I filtri UV chimici possono risultare tossici per pesci, alghe, crostacei e altri organismi marini, alterando il loro sviluppo, la loro riproduzione e il loro sistema endocrino. Un rapporto delle Nazioni Unite  ha rilevato che l'oxybenzone e l'octinoxate sono presenti nei tessuti di diverse specie marine con effetti negativi sulla loro salute.
  • Interferenti endocrini: Alcune ricerche suggeriscono che alcuni filtri UV chimici, come l'oxybenzone, possano agire come interferenti endocrini, ovvero possono alterare il normale funzionamento del sistema ormonale umano. Uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives ha ipotizzato che l'oxybenzone possa influenzare la tiroide e la fertilità umana.
  • Allergie cutanee: Alcune persone possono sviluppare allergie a certi ingredienti presenti nelle creme solari, come profumi o conservanti. Per questo motivo è importante scegliere prodotti con ingredienti ipoallergenici e dermatologicamente testati.

Alternative ecologiche: un'abbronzatura amica dell'ambiente

Fortunatamente, possiamo scegliere un'abbronzatura sicura e sostenibile per noi e per il pianeta.

Ecco alcune alternative ecologiche alle creme solari tradizionali:

1. Creme solari minerali:

  • Efficacia: Le creme solari minerali sono efficaci nel proteggere dai raggi UV, ma possono risultare più dense e meno cosmetiche rispetto a quelle chimiche.
  • Vantaggi: Non vengono assorbiti dalla pelle, non danneggiano gli ecosistemi marini e sono generalmente più tollerati dalle pelli sensibili.
  • Svantaggi: Possono lasciare un'alone bianco sulla pelle e richiedono una maggiore attenzione all'applicazione uniforme.

2. Prodotti solidi e senza packaging:

  • Efficacia: I prodotti solidi offrono la stessa protezione solare delle creme, ma in un formato più compatto e sostenibile.
  • Vantaggi: Riducono l'impatto ambientale eliminando la necessità di packaging in plastica essendo, quasi sempre,  completamente compostabile o riciclabile. Sono pratici da portare in viaggio e non c'è il rischio di fuoriuscite.
  • Svantaggi: Possono essere più difficili da applicare rispetto alle creme e potrebbero non essere adatti a tutti i tipi di pelle. Inoltre, potrebbero essere più costosi rispetto ai prodotti tradizionali e la loro disponibilità potrebbe essere limitata.

Scegliendo prodotti ecologici, limitando l'esposizione al sole e adottando comportamenti consapevoli, possiamo goderci l'estate in modo responsabile, contribuendo a un futuro più verde e sostenibile.

Ricordiamo che la salute del nostro pianeta è strettamente legata alla nostra salute. Prendendoci cura dell'ambiente, stiamo prendendoci cura di noi stessi e delle generazioni future.

Questo articolo fa parte della rubrica
Ecologista, gattara, amante degli sport estremi: praticamente una strega. Dopo la laurea triennale in Economia Aziendale mi sono chiesta come i altro…