Chi non ha ammirato almeno una volta lo spettacolo luminoso dei fuochi d'artificio?
Eppure dietro a questa magia si nasconde un lato oscuro: l'inquinamento. Ogni scoppio rilascia nell'aria una quantità enorme di sostanze nocive, mettendo a rischio la salute umana, degli animali e dell'ambiente.
I fuochi d'artificio sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico durante le festività.
La combustione delle polveri contenute nei botti rilascia nell'aria una miscela tossica di particelle fini, metalli pesanti e gas nocivi come il monossido di carbonio, biossido di azoto e ozono.
I metalli, una volta nell’aria, si depositano sul suono e nelle acque con rischio per la salute umana e animale. Le polveri sottili, invece, come PM10 e PM2.5, possono rimanere sospese nell'aria anche per giorni e sono abbastanza piccole da penetrare nei polmoni, causando problemi respiratori e cardiovascolari sia a breve che a lungo termine.
Per farti capire meglio di che numeri parliamo, considera che l’Ufficio federale di polizia svizzera ha constatato che ogni anno, in Svizzera, si sparano fino a 2.000 tonnellate di fuochi d’artificio ogni anno, emettendo circa 400 tonnellate di polveri fini, vale a dire quasi il 2% delle emissioni annue complessive.
L’ARPA, il sistema nazionale per la protezione dell’ambiente che monitora la qualità dell’aria, ci dice che il 1° gennaio in occasione del Capodanno, in una città come Napoli, i livelli di PM10 possono raggiungere concentrazioni fino a 21 volte superiori alla norma. Lo stesso vale anche per altre città italiane come Milano, dove vengono regolarmente registrate concentrazioni di PM10 da 2 a 5 volte superiori rispetto ai giorni immediatamente precedenti e a quelli successivi.
Oltre ai residui chimici, i fuochi d'artificio producono poi anche rifiuti solidi come involucri di plastica, carta e legno. Detriti che, purtroppo, si aggiungono all’inquinamento marino e terrestre già esistente, camuffandosi molto spesso in cibo per animali inconsapevoli.
L'impatto dei fuochi d'artificio sugli animali è devastante, soprattutto a causa del forte rumore prodotto dalle esplosioni. Per comprendere meglio la portata del problema, basti pensare che mentre una conversazione avviene a circa 60 decibel e una sveglia può raggiungere gli 85 decibel (il limite di sicurezza per l'udito umano), e i fuochi d'artificio possono superare i 190 decibel.
Questa differenza è abissale e spiega perché gli animali, con un udito spesso molto più sensibile del nostro, soffrano così tanto. Cani, gatti, uccelli e molti altri animali sperimentano paura, ansia e stress acuto a causa del rumore assordante dei botti. L'aumento improvviso del battito cardiaco, la difficoltà a respirare e i comportamenti irrazionali sono solo alcuni dei sintomi che possono manifestarsi. Negli animali da allevamento, invece, lo stress causato dai fuochi d'artificio può portare a fughe, ferimenti e persino la morte.
I residui dei fuochi d'artificio, però, non si limitano a inquinare l'aria, ma mettono a rischio la biodiversità.
I residui si depositano sul terreno, penetrando nel sottosuolo, contaminando le falde acquifere. Ciò può avere conseguenze devastanti sulla flora e sulla fauna, in quanto molte specie terrestri dipendono dalla qualità del suolo per la loro sopravvivenza.
Inoltre, se i fuochi d'artificio vengono esplosi vicino a corsi d'acqua o in zone costiere, i residui possono finire direttamente nei laghi, nei fiumi e nei mari.
I metalli pesanti e le altre sostanze chimiche presenti nei fuochi d'artificio sono altamente tossici per gli organismi acquatici, come pesci, molluschi e crostacei. Ciò può portare a una riduzione della biodiversità, a disturbi dell'ecosistema e a un accumulo di sostanze tossiche nella catena alimentare.
Ad esempio, molte specie di uccelli marini potrebbero confondere i detriti dei fuochi d'artificio con il cibo e ingerirli, causando gravi intossicazioni e, in molti casi, la morte.
L'impatto dei fuochi d'artificio sugli ecosistemi, quindi, è un problema serio che richiede un'attenzione immediata.
In Italia, la regolamentazione dei fuochi d'artificio è affidata principalmente alle ordinanze comunali, con un quadro normativo decisamente eterogeneo. Ciò significa che le limitazioni e i divieti possono variare da un comune all'altro, a volte anche all'interno della stessa regione.
Le altre ragioni che spingono le amministrazioni locali a limitare o vietare l'uso dei fuochi d'artificio riguardano la sicurezza. Ogni anno, infatti, si registrano numerosi incidenti, anche gravi, causati dall'uso improprio di botti e petardi.
Tra le città italiane che hanno scelto di adottare misure più restrittive, Parma si distingue per la sua ordinanza comunale che vieta l'uso di fuochi d'artificio in tutto il territorio comunale, non solo a Capodanno.
Il dibattito sui fuochi d'artificio è destinato a proseguire, ma è evidente che la sensibilità verso le problematiche legate all'uso di botti e petardi è in costante crescita e l'esempio di Parma dimostra che è possibile celebrare le festività in modo diverso, senza rinunciare al divertimento e alla condivisione.
Fortunatamente, esistono numerose alternative ai fuochi d'artificio che permettono di celebrare il Capodanno, o altre ricorrenze, in modo sicuro, ecologico e divertente come:
Queste alternative hanno un impatto ambientale molto minore ed eliminano il rischio di incidenti legati all'uso dei botti, garantendo una celebrazione più sicura per tutti.
Inoltre, sono adatte a un pubblico più ampio, anche a persone con disabilità o animali domestici.
Quindi, scegliere di festeggiare in modo eco-friendly significa non solo proteggere l'ambiente, ma anche contribuire a creare una cultura della sostenibilità e del rispetto per gli altri.
Fonti | ARPA, UNIROMA, Forze Italiane, Comune di Parma