Dieta dei vichinghi: dal salmone al pane di segale, questo inverno segui anche tu questo regime alimentare

Proprio come la dieta mediterranea, può proteggere il cuore e il cervello, prevenire le malattie cardiovascolari e può aiutare a scongiurare la comparsa di disabilità fisiche dovute all’invecchiamento dell’organismo. In più, la dieta nordica, o scandinava, non è poi così calorica come si potrebbe pensare.
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Gaia Cortese 24 Gennaio 2019
* ultima modifica il 17/09/2020

Aringhe, salmone, riso integrale, mirtilli e frutta secca (e tutto quello che probabilmente potresti trovare al reparto alimentare di un punto vendita Ikea) sono i principali ingredienti della dieta nordica o scandinava che oggi, secondo un nuovo studio, potrebbe avere importanti effetti positivi sul cuore e sul cervello e protettivi nei confronti della demenza senile.

Lo avrebbe dimostrato uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Directors Association, condotto in Finlandia tra diversi atenei e ospedali e coordinato da alcuni esperti dell'Istituto di Salute Pubblica e Welfare di Helsinki. La ricerca è stata condotta su 962 individui con un’età media intorno ai 60 anni: dall'inizio dello studio è stato confrontato il deterioramento dello stato di salute e durante il follow-up di 10 anni, ne è risultato che chi aveva seguito più fedelmente la dieta nordica, aveva avuto in assoluto una minor incidenza di disabilità fisiche.

Anche secondo un altro studio, presentato alla conferenza Alzheimer’s Association International 2017 a Londra, la dieta nordica sarebbe uno dei modi migliori per mantenere il cervello sano tenendo lontano il rischio di demenza senile.

Questo però non significa che da oggi comincerai a mangiare solo alimenti "nordici": ogni dieta non può essere auto-prescritta ma deve essere impostata da un medico specialista che la calibra specificatamente in base alle tue esigenze, i tuo fabbisogni energetici e le tue abitudini alimentari.

La cosiddetta “dieta dei vichinghi" a base di pesce, riso integrale, verdure come cavoli e cavoletti di Bruxelles, mirtilli e frutta secca non è poi così lontana dalla dieta mediterranea: si tratta di due regimi alimentari che prevedono il consumo degli stessi alimenti, soprattutto di stagione, con qualche piccola differenza (non ci cibiamo di licheni, ma sarebbe un'ottima abitudine visto che sono ricchi di vitamine e proteine).

Rispetto alla dieta mediterranea, la dieta nordica prevede un alto consumo di salmone e aringhe, carne di renna, latticini di capra, frutti di bosco, pane di segale, cavolo, broccoli e insalata a foglia verde. Si basa quindi su un alto consumo di proteine, carne e soprattutto pesce (che garantisce l’assunzione di vitamina D e acidi grassi omega 3), e di verdure a foglia verde (vitamine e antiossidanti), oltre che di pane e riso integrale.

Ma entrambe le diete hanno in comune la limitata e controllata assunzione di zuccheri e cereali raffinati: caratteristica importante, secondo gli studi, per aiutare la salute del tuo cervello.

Oltre agli effetti positivi su cuore e cervello, la dieta vichinga secondo i ricercatori sarebbe anche un'alimentazione indicata per scongiurare il rischio di malattie cardiovascolari e preservare la circolazione sanguigna: chi segue l'alimentazione nordica ha più possibilità di tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue, perché i livelli di colesterolo LDL (quello cattivo) si abbassano molto.

Come per qualsiasi dieta, l'efficacia e la sicurezza non possono prescindere da una gestione sensata e un'assunzione equilibrata dei cibi, tra cui non devono mancare gli alimenti fondamentali per il benessere dell'organismo. E soprattutto, deve essere sempre concordata con un medico nutrizionista.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.