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La denominazione disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici incorpora una serie di disturbi caratterizzati da anomalie psicopatologiche che si esprimono in ambito sociale, interpersonale, relazionale, cognitivo e percettivo, attraverso deliri, allucinazioni, pensiero ed eloquio disorganizzato, comportamento motorio disorganizzato o anormale, catatonia, ed una vasta sintomatologia che differisce per durata e modalità d’espressione, a seconda degli ambiti maggiormente intaccati dal disturbo.
I Disturbi psicotici sono:
Il Disturbo psicotico breve, comporta l’esordio improvviso di almeno uno dei suddetti sintomi psicotici: delirio, allucinazioni, parole o discorsi sconnessi o comportamento psicomotorio molto anomalo, inclusa la catatonia.
L’inizio improvviso del disturbo psicotico breve viene definito come il passaggio da uno stato non psicotico a uno chiaramente psicotico all’interno di un periodo di due settimane. Un episodio di questo tipo deve avere la durata di almeno un giorno, ma meno di un mese; al termine, l’individuo torna completamente allo stato che precedeva il disturbo.
I disturbi psicotici, generalmente, hanno un esordio durante la tarda adolescenza e la prima età adulta, tuttavia negli ultimi anni si è assistito ad un significativo abbassamento dell’età di esordio della psicosi a 13-14 anni.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), per poter diagnosticare una malattia psicotica breve, devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
Come abbiamo visto, una persona affetta da disturbo psicotico breve passa rapidamente da uno stato di normalità a uno stato psicotico, quasi senza preavviso. Questo stato ha una durata che va da un giorno a massimo un mese (mai di più). Al termine la persona si riprende in modo completo.
A parte i casi in cui i sintomi psicotici sono dovuti all’assunzione di sostanze o a una malattia fisica, le cause dei disturbi psicotici non sono note. Come al solito, l’opinione maggiormente condivisa dagli studiosi è che la malattia sia causata sia da fattori innati (genetici) sia da fattori ambientali (quali: le esperienze infantili, gli agenti infettivi, le abitudini alimentari, uso di droghe, e così via).
Oggi si tende a parlare di fattori di rischio, ossia di fattori di ordine, genetico, medico, psicologico o sociale che aumentano la probabilità di avere sintomi psicotici.
Tra i più importanti fattori di rischio, ti segnalo i seguenti:
Il trattamento farmacologico è la principale terapia in caso di psicosi, ma nella fase iniziale non dovrebbe essere esclusivo. Gli interventi psicosociali e la psicoterapia sono molto importanti nel processo di guarigione.
Questi interventi comprendono una serie di misure volte a ridurre al minimo la vulnerabilità del paziente in situazioni di stress; si dovrà facilitare il processo di guarigione rafforzando l’adattamento e il funzionamento familiare, sociale ed educativo-lavorativo, nonché rafforzando le risorse necessarie per affrontare i conflitti, i problemi e le tensioni interpersonali o biografiche.
Come abbiamo visto, il disturbo psicotico breve può comportare importanti conseguenze per il paziente, arrivando a deteriorare le relazioni familiari e personali. Questo rende indispensabile l’intervento di un professionista qualificato.