Disturbo psicotico breve: come si riconosce e come si interviene

Il disturbo psicotico breve ha un esordio improvviso e di solito dura almeno un giorno, ma meno di un mese. Insorge per la prima volta nella fase della tarda adolescenza o della prima età adulta, ma negli ultimi anni questa soglia si è abbassata fino ad arrivare a comprendere la fascia di età 13-14 anni.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
6 Maggio 2022 * ultima modifica il 06/05/2022

La denominazione disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici incorpora una serie di disturbi caratterizzati da anomalie psicopatologiche che si esprimono in ambito sociale, interpersonale, relazionale, cognitivo e percettivo, attraverso deliri, allucinazioni, pensiero ed eloquio disorganizzato, comportamento motorio disorganizzato o anormale, catatonia, ed una vasta sintomatologia che differisce per durata e modalità d’espressione, a seconda degli ambiti maggiormente intaccati dal disturbo.

I disturbi psicotici

I Disturbi psicotici sono:

  • Schizofrenia: caratterizzata da sintomi psicotici così gravi e stabili nel tempo (sono presenti da almeno sei mesi) che il rapporto con la realtà è cronicamente compromesso. Di conseguenza la persona ha scarse capacità sociali, lavorative e di cura di sé.
  • Disturbo delirante: caratterizzato da deliri non bizzarri (almeno da un mese).
  • Disturbo schizofreniforme. Presenta gli stessi sintomi della Schizofrenia ma ha una durata minore (da uno a sei mesi). Inoltre la persona può aver mantenuto le sue capacità sociali, lavorative e di cura di sé.
  • Disturbo psicotico breve: i sintomi psicotici sono presenti per un breve periodo di tempo (più di un giorno e meno di un mese).
  • Disturbo schizoaffettivo: sono presenti sia sintomi tipici dei Disturbi psicotici sia sintomi tipici dei Disturbi dell’umore (depressione, mania, etc.).

Il disturbo psicotico breve

Il Disturbo psicotico breve, comporta l’esordio improvviso di almeno uno dei suddetti sintomi psicotici: delirio, allucinazioni, parole o discorsi sconnessi o comportamento psicomotorio molto anomalo, inclusa la catatonia.

L’inizio improvviso del disturbo psicotico breve viene definito come il passaggio da uno stato non psicotico a uno chiaramente psicotico all’interno di un periodo di due settimane. Un episodio di questo tipo deve avere la durata di almeno un giorno, ma meno di un mese; al termine, l’individuo torna completamente allo stato che precedeva il disturbo.

I disturbi psicotici, generalmente, hanno un esordio durante la tarda adolescenza e la prima età adulta, tuttavia negli ultimi anni si è assistito ad un significativo abbassamento dell’età di esordio della psicosi a 13-14 anni.

I sintomi

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), per poter diagnosticare una malattia psicotica breve, devono essere soddisfatti i seguenti criteri:

  1. Presenza di uno o più dei seguenti sintomi: delirio, allucinazioni, eloquio disorganizzato (discorso disorganizzato), comportamento molto disorganizzato o catatonico
  2. La durata di un episodio del disturbo deve essere di almeno un giorno però meno di un mese, con ritorno finale al livello di funzionamento precedente la crisi.
  3. Il disturbo non può essere meglio spiegato da un disturbo depressivo maggiore o bipolare con caratteristiche psicotiche o altro disturbo psicotico come la schizofrenia o la catatonia, e non può essere attribuito agli effetti fisiologici di una sostanza (ad esempio, un farmaco o una droga) o un’altra condizione medica.

Come abbiamo visto, una persona affetta da disturbo psicotico breve passa rapidamente da uno stato di normalità a uno stato psicotico, quasi senza preavviso. Questo stato ha una durata che va da un giorno a massimo un mese (mai di più). Al termine la persona si riprende in modo completo.

Le cause

A parte i casi in cui i sintomi psicotici sono dovuti all’assunzione di sostanze o a una malattia fisica, le cause dei disturbi psicotici non sono note. Come al solito, l’opinione maggiormente condivisa dagli studiosi è che la malattia sia causata sia da fattori innati (genetici) sia da fattori ambientali (quali: le esperienze infantili, gli agenti infettivi, le abitudini alimentari, uso di droghe, e così via).

Oggi si tende a parlare di fattori di rischio, ossia di fattori di ordine, genetico, medico, psicologico o sociale che aumentano la probabilità di avere sintomi psicotici.

Tra i più importanti fattori di rischio, ti segnalo i seguenti:

  • Avere un genitore che ha sofferto di un Disturbo psicotico
  • L’abuso di droghe, quali l’alcol, la marijuana e la ketamina
  • Esperienze infantili traumatiche di abuso o di abbandono
  • Una condizione di scarsa salute fisica
  • Soffrire di altri disturbi psicologici quali l’Autismo e il Disturbo bipolare
  • Aver partorito da poco (“psicosi puerperale”)
  • Essere isolati socialmente (non avere la possibilità di ricevere supporto in caso di bisogno)

Il trattamento

Il trattamento farmacologico è la principale terapia in caso di psicosi, ma nella fase iniziale non dovrebbe essere esclusivo. Gli interventi psicosociali e la psicoterapia sono molto importanti nel processo di guarigione.

Questi interventi comprendono una serie di misure volte a ridurre al minimo la vulnerabilità del paziente in situazioni di stress; si dovrà facilitare il processo di guarigione rafforzando l’adattamento e il funzionamento familiare, sociale ed educativo-lavorativo, nonché rafforzando le risorse necessarie per affrontare i conflitti, i problemi e le tensioni interpersonali o biografiche.

Come abbiamo visto, il disturbo psicotico breve può comportare importanti conseguenze per il paziente, arrivando a deteriorare le relazioni familiari e personali. Questo rende indispensabile l’intervento di un professionista qualificato.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…