cli-fi

E se Manhattan finisse sott’acqua? Il climate change è protagonista nei romanzi di Robinson

Il club del libro cli-fi non può fare a meno della lettura di uno dei principali rappresentanti del genere: Kim Stanley Robinson, autore del libro “New York 2140” e di numerosi romanzi e racconti nei quali l’ecologia è al centro del discorso.
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Rubrica a cura di Sara Polotti
19 Maggio 2022

Città sommerse, pianeti colonizzati, intrecci a palazzo e giochi di potere per sfruttare al meglio la tecnologia a favore dell'ambiente in cui viviamo: la fantascienza non è solo fantascienza in Kim Stanley Robinson, perché le sue trame affondano le radici in qualcosa di estremamente reale e concreto, ovvero il cambiamento climatico e l'inquinamento.

Ma chi è, quindi, Kim Stanely Robinson? E i suoi libri sono davvero avvincenti?

 

Kim Stanley Robinson è uno scrittore statunitense noto per i romanzi di fantascienza che, per il suo pensiero ambientalista e per i temi trattati, viene spesso identificato come uno dei principali rappresentanti del genere cli-fi, la fantascienza che esaspera le conseguenze del cambiamento climatico in atto per sensibilizzare i lettori con immagini concrete e che suscitano empatia e riconoscibilità. Nato nel 1952, tra le sue opere più conosciute troviamo la trilogia di Marte, ambientata sul pianeta rosso, così come numerosi altri romanzi e racconti nei quali la fantascienza si lega strettamente all'ecologia e all'approccio sostenibile.

Il suo pensiero, peraltro, può essere riassunto in questa sua citazione: Oggigiorno si possono scrivere distopie semplicemente facendo un collage dei titoli di giornale. Ma le utopie sono difficili e importanti, perché abbiamo bisogno di IMMAGINARE come le cose potrebbero andare se ci sforzassimo quel tanto che basta per dire ai nostri nipoti ‘abbiamo fatto del nostro meglio'.

 

Robinson, dunque, è noto per i costanti riferimenti all'ecologia in praticamente tutte le sue opere, racconti o romanzi, ma non solo in termini cli-fi, ovvero di fantascienza climatica e distopica. I suoi lavori si concentrano spesso su utopie ecologiche nelle quali la tecnologia ha permesso alla Terra di prosperare, bilanciando le scoperte umane con l'ambiente naturale.

In questo senso, la serie "Science in the Capital", inedita in Italia e quindi fruibile solo in lingua inglese o nelle altre traduzioni, parla sì di cambiamento climatico, ma proponendo in qualche modo delle soluzioni e degli approcci positivi. La trama, infatti, ruota attorno ai disastrosi effetti del climate change nel nostro secolo, raccontando le vicende di un gruppo di scienziati specializzati in biotecnologie e di alcuni politici della National Science Foundation che cercano di spostare l'attenzione sul cambiamento climatico sfruttando gli aspetti positivi delle nuove tecnologie in armonia con le forze naturali. Ma il destino ha in serbo una inevitabile tempesta che scombussola tutto.

Se, quindi, leggi in lingua inglese, la trilogia è molto consigliata. Se invece preferisci l'italiano, non preoccuparti. Tra i libri di Robinson tradotti nella nostra lingua ce n'è uno espressamente cli-fi che può essere un ottimo modo per immergersi nella letteratura robinsoniana. Si intitola "New York 2140" e come suggerisce il titolo parla della situazione della Grande Mela a più di un secolo da noi, nell'anno 2140.

La trama è avvincente quanto basta per appassionare e coinvolgere, come si propone il genere cli-fi, con narrazioni intriganti che direzionano i riflettori su questioni davvero importanti e pressanti.

In "New York 2140" Manhattan è completamente sommersa a causa del livello di acque che nel tempo si è innalzato. Le strade sono canali, i grattacieli isole, e proprio in uno dei grattacieli la vita scorre come se nulla fosse accaduto. La minaccia, agli occhi dei suoi abitanti, non sembra reale, fino a che alcuni eventi mettono in pericolo le fondamenta della città, facendo finalmente aprire gli occhi agli abitanti.

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Laureata in lettere e storia dell’arte, dal 2016 sono giornalista pubblicista. Sono vegetariana: il mio impegno green passa da lì, ma anche altro…