L’ecologia e il femminismo vanno a braccetto nella letteratura Cli-Fi di Margaret Atwood

Atwood è nota per “The Handmaid’s Tale” e per le sue distopie sociali, ma attraverso i suoi libri trasmette anche un’importante sensibilità ambientale, che esce benissimo nella trilogia Oryx and Crake.
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Rubrica a cura di Sara Polotti
13 Giugno 2022

Tra le autrici più amate e più scomode del nostro tempo sta certamente Margaret Atwood: la scrittrice canadese affronta temi importanti e necessari puntando sulla distorsione ed esasperazione della realtà, senza tuttavia "inventare nulla", come lei stessa ha più volte dichiarato. Le radici, infatti, affondano in ciò che viviamo ogni giorno. Lo fa con il sessismo di "The handmaid's tale", ma anche con l'ecologia. Lo disse lei stessa durante un incontro presso la British Library: il cambiamento climatico, secondo lei, porterà a conseguenze non lontane da ciò che ha scritto nelle sue "finzioni", con effetti devastanti sulla vita delle donne in termini di repressione, fame e guerra.

"Non si tratta di climate change", ha detto, "ma di everything change".

Le sue paure ambientali? Le ha affidate anche a una trilogia, essenziale per un club del libro Cli-Fi: si intitola "Oryx and Clarke" e prende avvio da alcune manipolazioni artificiali della natura da parte degli esseri umani.

Margaret Atwood: la vita e l'attivissimo

Margaret Atwood è una delle scrittrici più acclamate del Novecento e del nostro secolo: è nata in Canada nel 1939 e il suo primo romanzo risale al 1969, "The edible woman" ("La donna da mangiare"). Cresciuta nei grandi boschi canadesi e a contatto con la natura, ha sviluppato un senso ecologico molto forte, e anche per questo nelle sue opere ha sempre intrecciato le questioni sociali con quelle ambientali, in un legame difficilmente spezzabile.

Il suo romanzo più noto, "Il racconto dell'ancella", ipotizza un futuro non troppo remoto in cui le donne sono nuovamente ridotte in schiavitù morale e fisica dagli uomini. Ma sono moltissimi i suoi romanzi: da "L'altra Grace" a "I testamenti" (sequel dell'Ancella), fino alle raccolte di racconti, tutti sono ricchi di preziose riflessioni sulla società, l'ecologia, l'inclusione, il razzismo, la vita, parlando ai lettori e alle lettrici attraverso storie e situazioni ipotizzate, ma che non si rivelano mai troppo lontane dalla realtà.

L'ambientalismo in "Il racconto dell'ancella"

Chi abbia letto "Il racconto dell'ancella" o visto la trasposizione televisiva di "The handmais's tale" saprebbe che anche nel capolavoro di Atwood ci sono alcuni germogli della sua coscienza ambientale. Lo si nota non appena ci si imbatte nelle colonie in cui i ribelli o i condannati vengono mandati, per bonificare il territorio devastato dalle radiazioni.

Oltre all'ambientalismo e all'ecologia, tuttavia, nei suoi racconti, romanzi e scritti l'autrice affronta moltissimi temi: politica, sessismo, identità, religione

Oryx and Crake

È però in "Oryx and Clark" che probabilmente emerge appieno la sua preoccupazione ambientale. Il libro racconta di Jimmy, lo "Snowman" scelto per guidare una nuova stirpe primitiva e innocente di esseri umani, i "Crakes", sopravvissuti a una peste artificiale voluta appositamente per ridurre ed eliminare l'umanità. A creare questa situazione fu – appunto – Crake, che puntava a creare un nuovo essere umano senza desiderio di dominio, senza criminalità nel sangue e meno autodistruttivo.

A raccontarlo è lo stesso Jimmy, che nel romanzo, tramite flashback e flashforward in cui rievoca l'enigmatica Oryx e l'amico Crake, ricorda come fosse la Terra prima della catastrofe pestilenziale e prima della creazione della nuova specie, erbivora e immune alle radiazioni del sole.

Il romanzo prosegue così, svelando come la nuova razza non sia così idilliaca e immune ai pessimi atteggiamenti che contraddistinguevano l'umanità precedente, e mostrando come in realtà Showman-Jimmy non sia l'unico sopravvissuto.

Il significato del libro (la cui storia prosegue con "The year of the flood" e "Maddaddam", che dà anche il nome alla trilogia) l'ha spiegato la stessa autrice in una sessione di domande e risposte: "Semplicemente, cosa accadrebbe se continuassimo sulla strada che stiamo già percorrendo? Quando scivoloso è questo pendio? Qual è la salvezza? Chi avrà il potere di fermarci?".

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Laureata in lettere e storia dell’arte, dal 2016 sono giornalista pubblicista. Sono vegetariana: il mio impegno green passa da lì, ma anche altro…