Ebook vs libro di carta: qual è la soluzione più ecologica?

Al processo di produzione di un dispositivo elettronico come un e-reader è associato una quantità più elevata di CO2 emessa nell’atmosfera rispetto a un libro cartaceo. E quest’ultimo è più vantaggioso anche per quanto riguarda la fase di smaltimento. Il libro di carta dunque sembra l’opzione più “green”, ma a patto che la filiera per la produzione della materia prima sia trasparente e sostenibile.
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Rubrica a cura di Federico Turrisi
23 Luglio 2021

È più sostenibile un libro cartaceo o un ebook? Rispondere non è affatto semplice, perché bisogna considerare tutta una serie di fattori (e ad alcuni di questi forse non si presta la dovuta attenzione). "Comodo avere la propria biblioteca in un device relativamente piccolo", può dire uno. "Vuoi mettere il fascino di sfogliare le pagine di un libro", risponde un altro. E fin qui si tratta di giudizi soggettivi. Ma quando si parla di impatto sull'ambiente dobbiamo considerare parametri che sono tutt'altro che soggettivi. Uno di questi è l'LCA (sigla che sta per Life Cycle Assessment), ovvero il ciclo di vita di un prodotto.

Andiamo per gradi. Innanzitutto, c'è il processo di produzione. Sappiamo che per realizzare un'apparecchiatura elettronica ci vogliono metalli rari, come cobalto, nichel e manganese, disponibili solo in alcune zone del pianeta (dove i diritti umani non vengono spesso rispettati) e per la cui estrazione ci sono costi ambientali non irrilevanti da pagare. Per produrre un libro invece ci vuole in gran parte biomassa vegetale, ovvero la cellulosa che si ricava dagli alberi. Una risorsa rinnovabile, certo, ma che va gestita in maniera responsabile e sostenibile, data l'importanza di tutelare le nostre foreste. Per questo motivo la soluzione migliore sarebbe un libro realizzato in carta riciclata oppure in possesso di una delle due certificazioni, Fsc o Pefc, che dovrebbero garantire il rispetto di determinati standard per lo sfruttamento delle risorse forestali.

Passiamo al trasporto. Generalmente non possiamo conoscere il percorso che compie un libro: è sempre meglio comunque recarsi in libreria anziché ordinarlo online. Su un e-reader invece si possono scaricare libri in pochi istanti, ma dobbiamo considerare le emissioni di gas serra legate all'utilizzo di Internet. Dietro al trasferimento dei dati c'è infatti l'attività di server fisici e data center che consumano molta energia elettrica (se segui questa rubrica sai perfettamente di che cosa parliamo). Nella sua fase di utilizzo, inoltre, l'e-reader ha bisogno sempre di energia, anche se poca. La batteria di solito può durare anche settimane, ma ti consigliamo di regolare sempre la luminosità in base all'ambiente in cui ti trovi e di mettere il dispositivo in modalità aereo quando non serve una connessione a Internet.

Arriviamo infine allo smaltimento. Alla fine della sua vita utile, l'e-reader diventa un Raee. Non va assolutamente buttato nell'indifferenziato, ma bisogna seguire delle indicazioni ben precise per smaltirlo in maniera corretta e garantire il recupero di parte delle materie prime da cui è composto. Disfarsi di un libro, a meno che non lo voglia donare, è molto più semplice: viene avviato al macero per diventare materia prima seconda da reimmettere nel circolo produttivo delle cartiere. E poi c'è da considerare un altro aspetto. È vero, sulla raccolta e il recupero dei Raee stiamo facendo grandi passi in avanti, ma la percentuale di riciclo in Italia è ancora ferma al 32,1% (dato Eurostat). Sul riciclo della carta andiamo decisamente meglio: siamo oltre l'85% (dato Comieco).

Insomma, il libro cartaceo tendenzialmente convince di più rispetto all'ebook, per quanto riguarda la sostenibilità. Tuttavia, molto dipende anche dalla quantità di libri che si acquistano, dall'uso che facciamo dell'e-reader e via discorrendo. È chiaro che leggere un libro preso in prestito dalla biblioteca o comprato in un mercatino dell'usato avrà un impatto sull'ambiente ridotto. Come sempre, la sostenibilità è anche una questione di piccoli gesti.

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Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…