Il ruolo ambivalente dell’intelligenza artificiale, nemico e alleato della decarbonizzazione

Da una parte l’intelligenza artificiale può aiutare a ridurre gli effetti della crisi climatica, per esempio contribuendo allo sviluppo di smart grid e di altre infrastrutture sostenibili. Dall’altra però dobbiamo considerare che l’addestramento di un modello di machine learning comporta l’emissione di una grande quantità di anidride carbonica.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Federico Turrisi
20 Agosto 2021

Nel 2017 il presidente russo Vladimir Putin, in occasione di un incontro con gli studenti per l'apertura dell'anno scolastico a Yaroslav, lo disse molto chiaramente: l'intelligenza artificiale rappresenta il futuro dell'umanità, e chi svilupperà la migliore governerà il mondo. Non ci sono dubbi sul fatto che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale sia una delle più importanti e affascinanti sfide a livello tecnologico. Ma bisogna considerare anche un altro aspetto: il mondo del digitale (come abbiamo avuto modo di vedere a più riprese in questa rubrica) ha un impatto tutt'altro che trascurabile sull'ambiente e dietro a termini come machine learning, deep learning, algoritmi – oltre a tanti dati, studi, apparecchi sofisticati eccetera – ci sono anche tante emissioni di carbonio.

Quantificarle in maniera precisa è un'operazione piuttosto complicata. Due anni fa un gruppo di ricercatori dell'University of Massachusetts Amherst pubblicò uno studio in cui, partendo dall'analisi dei vari modelli disponibili online di formazione sull'elaborazione del linguaggio naturale (in sigla NLP, dall'inglese Natural Language Processing), venivano calcolati il consumo di energia e l'impronta di carbonio legati all'addestramento di un'intelligenza artificiale. Ebbene, gli autori dello studio stimarono che la formazione di un singolo modello linguistico era responsabile in media della produzione di circa 300 mila chilogrammi di C02 equivalente. Una quantità pari, per avere un'idea, a 125 voli di andata e ritorno New York-Pechino.

Tuttavia, proprio grazie alla sua capacità di analizzare enormi dataset, l'intelligenza artificiale può rivelarsi uno strumento utile per ridurre le emissioni di gas serra e contribuire a contrastare la crisi climatica. Come? Prendiamo il caso delle smart grid, che secondo gli esperti possono rappresentare un tassello fondamentale per un futuro energetico sostenibile: stiamo parlando di reti elettriche intelligenti concepite per l'ottimizzazione di tutta la filiera della produzione, distribuzione e consumo dell’energia. Inoltre, l'intelligenza artificiale può aiutare nello sviluppo di infrastrutture a basse emissioni o anche, per esempio, nella modellazione delle previsioni sui cambiamenti climatici. Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Ogni tecnologia ha i suoi pro e i suoi contro, ma molto dipende dall'uso che ne facciamo.

Fonte | "The carbon impact of artificial intelligence", pubblicato su Nature il 12 agosto 2020.

Questo articolo fa parte della rubrica
Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…