3PERLATERRA- Frank Lotta

Frank Lotta tra radio, bici e viaggi per il mondo: con noi per “3 per la Terra”

Frank Lotta, speaker radiofonico, scrittore e viaggiatore, è stato ospite di Ohga nel format “3 per la Terra” in cui ci ha raccontato cos’è per lui la sostenibilità e quale dovrebbe essere il nostro ruolo nella protezione della natura. Con lui nei nostri studi, la sua fedele compagna di avventure: la sua bicicletta.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Evelyn Novello
18 Aprile 2024

Se ascolti Radio Deejay probabilmente sai di chi stiamo parlando. Il secondo intervistato della rubrica "3 PER LA TERRA" è Francesco, meglio conosciuto come "Frank",  Lotta, speaker radiofonico, scrittore e disc jockey. Se ti chiedi perché abbiamo pensato a lui come secondo ospite di questo format dedicato all'impegno ambientale di personaggi noti, la risposta è molto semplice e la capirai anche solo dando uno sguardo ai suoi profili social.

Nelle foto e nei video che lo ritraggono troverai spesso al suo fianco la sua fedele compagna di viaggio: la sua biciletta. Frank nutre l'amore per i viaggi in bici da anni, tanto da aver usato questo mezzo per attraversare da capo a piedi l'Italia, da Milano dove lavora a Taranto, dove vive la sua famiglia d'origine. Ma non si è limitato a questo. Dopo questo progetto che ha chiamato proprio "Scendo giù la bici", Frank si è spostato oltre i confini nazionali e ha percorso anche l'Islanda, l'Australia e la Patagonia. Manco a dirlo, sempre in biciletta.

Le tre parole che per Frank rappresentano la chiave per costruire un futuro sostenibile sono decisamente in linea con la sua idea di rapporto con la natura e con il mondo che ci circonda. Libertà, consapevolezza e bellezza. La libertà di conoscere, di informarsi e di formulare un pensiero critico. La consapevolezza, il rendersi conto di ciò che non va per poter poi agire per cambiare le cose. Infine, la bellezza, ciò che dovremmo cercare e volere ma, soprattutto, preservare. Rispettare l'ambiente che ci circonda significa per Frank rispettare, in primis, noi stessi perché dobbiamo pensarci come un tutt'uno con il Pianeta che ci ospita.

Ma capiamo di più su di lui proprio attraverso le sue parole.

Frank, cosa vuol dire per te "essere sostenibile"?

Essere sostenibile per me vuol dire "prendersi cura", che non significa solo proteggere l'ambiente, la Terra. Vuol anche curarsi  dell'altro, non esserci più solo noi al centro. Significa sentirsi parte di un sistema.

Qual è la scelta più sostenibile che fai ogni giorno?

Cerco di utilizzare tanto la bicicletta, ovviamente. Quando ero ragazzino, i genitori di solito regalavano ai propri figli il motorino, i miei mi hanno regalato la bicicletta. Ora posso dire "bravi!". Grazie mamma, grazie papà. Mi sono appassionato subito a questo mezzo meraviglioso e ho iniziato a spostarmi sempre così.

Quali sono i viaggi più lunghi e belli che hai fatto?

Allora, il viaggio più lungo in termini di distanza è stato quello in Australia dove ho fatto migliaia di chilometri da Sydney a Brisbane, e poi l'Islanda, dove ho percorso tutta l'isola. Poi come non menzionare l'Italia? Abbiamo un territorio stupendo e me ne sono reso conto soprattutto facendo Milano-Taranto. "Scendo giù la bici" è un progettino nato veramente in maniera del tutto casuale. Ogni anno, durante periodo di Natale, anziché andare in giro a fare 1000 compere, prendo la bicicletta e vado a trovare i miei. Proprio in un momento in cui il consumismo è alle stelle, io vado controcorrente.

Cosa hai scoperto viaggiando in bici?

Viaggiare in bicicletta è una delle cose più belle che un essere umano possa fare.

Frank Lotta

Ho scoperto un sacco e conosciuto tante persone nuove. La riscoperta del territorio in bicicletta è una delle cose più belle che un essere umano possa fare. E poi davvero si sentono anche i profumi. Qualcuno una volta disse che viaggiare in auto, o con un mezzo a quattro ruote, sia come stare all'interno di una cabina e da lì si vede il mondo come attraverso una televisione. In bicicletta questa cosa viene completamente azzerata. Diventi parte del tutto

L'attraversamento di confini non è altro che un timbro su un passaporto. Non esiste un'entità esterna a noi che possiamo chiamare "natura". Quello che consideriamo qualcosa di distante, in realtà ci appartiene e noi ne siamo parte

Ma com'è andare in bici in Italia? Come definiresti la situazione "piste ciclabili"?

Le piste ciclabili in Italia sono un grosso punto interrogativo. Se si parla di questioni tecniche, la paura è costante, ma semplicemente perché c'è una manutenzione alle volte approssimativa. In altri casi no, ci sono le piste ciclabili bellissime, come quelle della zona adriatica. Ma c'è tanto lavoro da fare ancora.

Come concili l'attenzione per la sostenibilità con il lavoro in radio?

Mi sento addosso un'enorme responsabilità perché ho la fortuna di lavorare in un ambiente pazzesco che parla a tantissime persone. Ho paura di diventare noioso parlando di alcuni temi, ma cerco di utilizzare il mio piccolo spazio per ridere e scherzare, mettere bella musica, parlare di viaggi, ma anche per far capire che bisogna prendersi cura della Terra.

Ok, siamo alla fine dell'intervista. Raccontaci quali sono le tre parole che hai scelto e perché.

Prima di tutto, "libertà". Abbiamo ancora la libertà e la possibilità di cambiare le cose. Spero davvero che nella libertà di informazione e nella capacità di scegliere come comportarsi, si veda il buon senso comune. Poi, "consapevolezza", la capacità di renderci conto che siamo noi incaricati di preservare ciò che ci circonda. Per ultima, la "bellezza". Una volta Peppino Impastato disse che non ci si deve abituare al brutto, perché se ci si abitua al brutto poi lo si dà per scontato. E allora riportiamo tutti, nel nostro piccolo, l'attenzione alla bellezza, quello deve essere il vero motore che ci spinge all'azione.

Questo articolo fa parte della rubrica
Dalle campagne novaresi sono approdata a Milano per immergermi nel mondo della comunicazione e per alimentare quella passione per la scrittura altro…