Nicole Rossi tra cinema e attivismo – 3 per la Terra

Nella prima puntata di ”3 PER LA TERRA” il nuovo format di Ohga in cui attori, attrici, cantanti e personaggi dello spettacolo raccontano cosa vuol significare per loro la crisi climatica e quali sono le azioni sostenibili che mettono in campo nel quotidiano in difesa dell’Ambiente, Nicole Rossi, protagonista con il personaggio di Asia nell’ultima stagione di Skam Italia 6, è stata la prima ospite.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
11 Aprile 2024
Intervista a Nicole Rossi Attrice, protagonista di Skam Italia 6

Greta Thunberg, scuola e cinema. Il racconto di Nicole non attrice, ma donna, inizia da loro. Inizia da una ragazzina che l'ha ispirata, da un luogo in cui ha iniziato a esprimere se stessa e dal suo mondo, quello del lavoro dove racconta a tutti cosa significa la parola ambiente e quanto è importante difendere il nostro Pianeta.

Nicole Rossi 24 anni, conosciuta come attrice, in passato protagonista di reality come Il Collegio e Pechino Express, influencer e protagonista della serie Skam Italia 6, è stata la prima ospite di "3 PER LA TERRA". Il nuovo format di Ohga in cui attori, attrici, cantanti e personaggi dello spettacolo raccontano cosa vuol significare per loro la crisi climatica e quali sono le azioni sostenibili che mettono in campo nel quotidiano in difesa dell'Ambiente.

In Skam Italia interpreta Asia, con cui condivide la "rabbia" adolescenziale nell'attivismo che, con il passare del tempo, viene sostituita dall'amore. Nicole è sempre stata molto attiva nella lotta per la causa ambientale: al liceo era rappresentante d'istituto e organizzava le prime manifestazioni dei Friday's for Future in Italia, oggi il suo megafono è più grande, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi. E adesso ci racconta la sua storia.

Nicole quando ti sei avvicinata all'ambiente? 

Io ero rappresentante d'istituto a scuola nel momento in cui Firday’s for Future entrò nelle nostre vite. E mi colpì che una sola ragazzina, Greta, riuscì a creare qualcosa di così grande sedendosi in strada con un cartellone… Incredibile.

Quell'immagine di lei mi ha ispirato. Da rappresentate dovevo fare qualcosa, anzi potevo fare più… Ho pensato: ‘quanto sarebbe stato forte lanciare un messaggio con un megafono più grande come sono i social, la televisione o il cinema?'.

La stessa Nicole racconta sulla sua pagina Instagram di aver passato 4 anni fra manifestazioni e assemblee e la sua ultima da rappresentante di istituto è stata quella che l'ha segnata di più. Era il 27 settembre del 2019, si trovava in Piazza della Repubblica, a Roma e quel giorno insieme a lei c'erano 200 persone. Studenti, tanti, di molte scuole, ma anche professori "orgogliosi di noi" – dice Nicole –

"Il mio cuore era pieno d'orgoglio perché dopo anni dove c'ero solo io alle manifestazioni, insieme a qualche illuminato che mi voleva seguire, vedere tutta la scuola fare un vero corteo è stato pazzesco".

Dopo quella manifestazione, come hai trasformato la tua lotta in difesa per l'ambiente? 

Ho continuato a fare la rappresentante d'istituto e l‘ho fatta con i miei followers, con le persone che mi seguivano e mi seguono. Devo dire… alcune volte magari sbagliando, ma crescendo insieme. Crescendo con loro.

Se dovessi scegliere quale elemento preservare di più tra terra, acqua, fuoco e aria, quale sarebbe?

Beh uno solo è difficile… se posso te ne direi due. Se dovessimo pensare a Milano ti direi l'aria. L'aria pulita è decisamente un tema soprattutto dopo i dati che sono usciti recentemente. Però viviamo un periodo con una forte crisi idrica, quindi anche l'acqua.

La siccità è qua in mezzo a noi e, invece, sembra sempre che quando vedi la pioggia e dici “Madonna, oggi quanto ha piovuto” pensi che l'acqua c'è, ma non è così. Bisogna indagare. Bisogna cominciare ad informarsi.

Infatti Nicole ha ragione. Proprio i primi mesi del 2024 sono stati segnati da forti precipitazioni, sia di pioggia che di neve, soprattutto al Nord e sulle Alpi, ma non sono bastati. Verso metà marzo a Ohga il Presidente di ANBI (Associazione nazionale bacini idrici), Francesco Vincenzi aveva dichiarato che: "Nel nostro Paese piove ancora, ma non siamo attrezzati per trattenere l'acqua. Senza un ammodernamento delle infrastrutture continueremo a trattenere solo l'11% dell'acqua piovuta. Se attuassimo il piano di riqualificazione questo 11% diventerebbe il 35-50%."

Di recente qual è stato il gesto più significativo che hai fatto per l'ambiente?

Da ben sette mesi ho tolto quasi tutta la carne. L'obiettivo ovviamente è arrivare a rimuoverla per sempre e a cercare di togliere anche tutti i derivati.

Come sei riuscita a intrecciare il tuo lavoro con la sostenibilità?

Voglio sempre riportarvi all'immagine di Nicole con il megafono durante la manifestazione in Piazza della Repubblica. Dopo quel giorno lì, cerco di comunicare, raccontare storie, vivere il cinema e il social con un megafono ancora più grande e questo perché soprattutto il cinema parla con la lingua dell'arte, è quello che ti entra dentro più di qualunque cosa. È quando riesci a specchiarti. Poi non so se in tutto il mondo del cinema è rappresentata abbastanza la questione ambientale.

In Skam abbiamo fatto un gran lavoro anche per raccontare l'ambiente.

In che modo?

Banalmente partendo dai costumi. Non abbiamo mai mostrato la plastica e ci tengo a sottolinearlo. Infatti nella stagione 5 di Skam Italia ricordo che tutti avevamo delle borracce e ho una scena impressa nella mente. Mi ricordo proprio quando tutte le ragazze della produzione dovevano prendere l'acqua e ogni volta portavano 800 borracce con su scritto i nomi.

In Skam ognuno aveva la sua borraccia

Queste piccole cose ritengo che siano state molto importante perché quando si vede un film o una serie tv e si notano degli oggetti o particolari che poi una parte di noi ha quella voglia di portarli anche nella propria vita. E nel caso della plastica, il non vederla diventa un punto a favore per l'ambiente. 

Cosa vorresti dire ai tuoi colleghi? 

Il cinema, come tante altre cose, vive con degli investimenti che sono sempre minori, sempre minori. Se ognuno di noi attori, per esempio, sul set, si portasse la propria borraccia già riempita con l'acqua eviteremmo di sprecare tanta plastica. Sono piccole cose, ma che possiamo fare tutti e non pretendere per forza che vengano fatte già dall'alto.

Ora una domanda un po' più personale… sei più da campagna o da città?  

Io sono sicuramente più donna da città,  ma da Roma città… Però in futuro voglio diventare più una da campagna. Voglio avere un posto pieno di cani, di animali. Però per adesso la campagna mi mette tanta malinconia, quindi ci devo lavorare.

Qual è il tuo rapporto con la natura? 

Il mio rapporto con la natura è profondo, nel senso che io mi ispiro alla natura. Vedo come interagiscono fra loro gli animali, vedo gli elementi che secondo me hanno un potere, una carica energetica enorme. Le cose hanno degli strati molto più profondi di quelli che vediamo.

Ora ti lancio un hashtag, vediamo cosa ti ricorda: #Acquamica…

Vedi… l'elemento dell'acqua da preservare torna sempre.

Acquamica è stato un progetto, promosso da Legambiente per le scuole, a cui ho partecipato. Cercavamo di raccontare la crisi idrica ai ragazzi e abbiamo scelto un modo simpatico per farlo. E infatti voglio aggiungere che spesso si pensa che la sostenibilità debba per forza passare attraverso un linguaggio pesante, ma non è così. In realtà per i bambini è importante la leggerezza e la leggerezza non significa superficialità.

Com'è stato parlare ai bambini di sostenibilità?

Parlare di sostenibilità ai bambini paradossalmente è stato molto più facile, rispetto a parlarne con degli adulti, perché gli adulti spesso partono da preconcetti o da necessità.

Tutti noi dobbiamo sopravvivere e abbiamo una vita che difficilmente vogliamo mettere in discussione. Mentre i bambini non hanno preconcetti e riescono ad aprire la loro mente molto meglio di noi.

Come ci siete riusciti?

Abbiamo giocato. Gli abbiamo detto: ‘mettete una clessidra vicino alla doccia, vedete quanto tempo ci impiegate e il più veloce vince'.

Dobbiamo prendere ciò che ci circonda, un po’ più come un gioco

Credo che questo modus operandi debba essere quello che dovremmo avere tutti nella vita. Dobbiamo prendere ciò che ci circonda, un po’ di più come gioco, un po’ più con leggerezza, considerando che, se dovessimo solo parlare di ambiente e sostenibilità quello che ne scaturisce è solo una polemica continua.

Quindi quello che propongo io è: ‘chi riesce a fare meglio la raccolta differenziata vince il caffè gratis questa settimana al bar sotto casa.'

Cerchiamo tutti di fare dei giochi che un po’ uniscano la famiglia, le comitive, gli amici e un po’ ovviamente facciano del bene al nostro mondo.

Come ti sei sentita a partecipare a questo progetto? 

Bene. Mi ha confermato ancora di più cosa bisogna fare al giorno d'oggi quando si ha la possibilità di possedere un megafono gigante, anzi aggiungo… chiunque ha una camera in mano, quindi chiunque di noi, deve impegnarsi a mostrare quello che sta succedendo facendolo con consapevolezza, perché altrimenti si rischia di fare più danni.

E in futuro mi piacerebbe prendere parte ad altri progetti e spero vivamente di farlo sempre con le scuole, perché la più grande fiducia che ho è che poi quei  bambini tornano a casa e insegnano ai loro genitori. Dobbiamo aver fiducia. 

Adesso ti faccio un'ultima domanda, anzi visto che hai accennato tu al fatto che dovremmo un po' tutti giocare, più che domanda si tratta di un gioco. Pronta? 

Si vai… prontissima!

Per scoprire di che gioco si tratti e cosa ha fatto Nicole vedi il video del primo episodio di Ohga – 3 PER LA TERRA

Questo articolo fa parte della rubrica
Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…