Fridays For Future e Climate Strike arrivano anche nel Sud Italia: manifestazioni a Bari, Taranto e Matera

Città dopo città, il Fridays For Future, il movimento contro i cambiamenti climatici che vuole spronare i Governi a trovare delle soluzioni, si è diffuso in gran parte del nostro Paese. Sempre più sostenitori scendono in piazza per manifestare. E sempre più bambini, come quelli della primaria Montello dell’I.C. Massari Galilei di Bari, si interessano al futuro del Pianeta.
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Gaia Cortese 1 Marzo 2019

Sono studenti e insegnanti, lavoratori, pensionati, figli e genitori. In comune hanno la preoccupazione per gli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sull’uomo nel giro di qualche decennio. Prendono esempio dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg e da diverse settimane, o mesi, scendono in piazza per “scioperare” affinché i Governi si sveglino dalla propria inerzia e inizino a fare qualcosa di concreto per salvare il Pianeta. In queste settimane abbiamo scritto del Fridays For Future organizzato in varie città di Italia; da Roma a Milano, passando per Pisa e Udine, il movimento inizialmente “nato” tra il Centro e il Nord Italia, è arrivato fino al Sud, coinvolgendo città come Matera, Bari e Taranto. A Bari il Climate Strike è partito ufficialmente lo scorso 8 febbraio, in Piazza della Libertà, dove ogni venerdì l'appuntamento per scioperare è dalle 11.30 alle 13.

Marianna Panzarino, la studentessa universitaria che ha mobilitato la sua Bari contro i cambiamenti climatici.

“Ho iniziato a pensare alla possibilità di scioperare contro i cambiamenti climatici non appena ho ascoltato il discorso di Greta alla Cop24 – spiega Marianna Panzarino, portavoce del Fridays For Future di Bari – . Mi sono informata su quello che stava facendo e mi sono sentita chiamare in causa. Una ragazzina di soli 16 anni è riuscita a dare una scossa importante a chi vuole avere parte attiva in quello che accade nel mondo. Ad oggi siamo una quarantina di persone a scioperare: ci sono soprattutto giovani, molti dei quali iniziano sempre di più a interessarsi al tema. Manca la cultura ambientale, nelle famiglie non se ne parla, e anche i programmi televisivi sul tema sono trasmessi in fasce orari allucinanti o in seconda serata. La questione ambientale dovrebbe essere tra le prime pagine di cronaca. Se non se ne parla mia, la gente non darà mai la giusta attenzione che merita”.

Marianna Panzarino, 23 anni, è una studentessa universitaria de La Sapienza di Roma, ma la città che ha nel cuore, la sua città, è Bari. Qui ha cercato chi potesse essere interessato a unirsi alla protesta, coinvolgendo soprattutto le scuole.

“Cerchiamo di coinvolgere le scuole, studenti e insegnanti, perché il nostro obiettivo è quello di creare un presidio permanente, non solo per arrivare al 15 marzo, ma per continuare a lottare per la salvaguardia del Pianeta anche dopo. Questo è lo scopo – continua Marianna -. Studio a La Sapienza di Roma e spero che qualcuno prenda le redini della nostra piazza. A Bari si sono già messe in gioco diverse scuole, come la scuola elementare Massari Galilei e il Calamandrei di Carbonara.

"Finora la politica ha fatto ben poco per l’ambiente, ma anche l’opinione pubblica è stata abbastanza silente sull’argomento. Lo scopo del movimento è quello di svegliare le coscienze civili – spiega la portavoce del Fridays For Future  di Bari -. Per il 15 marzo stiamo preparando una marcia che parta da Piazzale Diaz, sul lungomare di Bari e che arrivi a Piazza Liberta dove si trova la sede del Comune. È importante che partecipino soprattutto i giovani. Ci sarà una fanfara che aprirà la marcia, un gruppo scout che mostrerà come realizzare oggetti con i rifiuti di plastica, ma ci piacerebbe anche riscrivere il testo della Canzone sull’economia circolare di Elio e le Storie Tese, e cantarla all’arrivo in Piazza Libertà. Tutto verrà fatto in un clima totalmente sereno, che spinga le persone a sentirsi coinvolte. Il bello del Fridays For Future è che è totalmente distaccato da associazioni o partiti, non è assolutamente fazioso".

Nel gruppo bisogna collaborare tutti. I più giovani devono essere supportati dai grandi.

Marianna Panzarino

Anche a Taranto, ogni venerdì il Climate Strike si ripete da quattro settimane, in piazza della Vittoria. Antonio Lenti, 27 anni, è un giovane attivista che insieme ad altri sostenitori sta cercando di organizzare nella sua città una marcia per il prossimo 15 marzo: "Pochi giorni fa siamo riusciti a organizzare una fiaccolata per commemorare le vittime dell’Ilva. Allo stesso modo, per la marcia globale del 15 marzo, ci piacerebbe formare un corteo colorato e fare un sit-in in piazza. Siamo seriamente preoccupati per le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto. È un problema che riguarda tutti in prima persona. Ci stiamo giocando il tutto per tutto. Non possiamo piu trascurare questo problema, perché non è circoscritto solo ad una città come Taranto, Roma o Milano: è una questione globale. Bisogna smuovere le coscienze, cambiare i nostri stili di vita e insistere affinché la politica faccio il proprio dovere”.