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Gianna Nannini ha avuto un tilt cerebrale, cosa significa questo termine e cosa devi fare se accade anche a te

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Gianna Nannini ha dichiarato di aver vissuto anni fa un periodo difficile che ha denominato “tilt cerebrale”. Una sorta di follia, di caos generalizzato che le ha fatto perdere di vista chi fosse e cosa volesse dalla vita. Qualunque sia il motivo, anche tu potresti vivere queste sensazioni e ciò che conta è avere la consapevolezza di dover curare la tua salute mentale.
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Evelyn Novello 22 Marzo 2024

"Uno stato di tilt cerebrale", "una vera follia". Una sorta di stato confusionale in cui tutto perde di definizione e si svuota di significato. Nel mondo della musica riuscire a reggere la pressione mediatica e le aspettative dei produttori non è cosa semplice, tanto che alcuni cantanti hanno recentemente parlato delle ricadute sulla loro salute mentale. Non ne è stata esonerata nemmeno Gianna Nannini che ha da poco raccontato la sofferenza provata anni addietro, quando ha conosciuto il successo grazie al brano "Fotoromanza". Era il 1985.

"Quando sei dentro non ti accorgi della pressione – spiega al Corriere della Sera – Mi mandavano in tv, da Mike Bongiorno e da Pippo Baudo, ma se recuperate i video dell’epoca si vede che non c’ero tutta". E continua: "Ho perso me stessa. Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il capire che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto". La cantante dice di aver vissuto in questo caos mentale per qualche anno, "la ripresa piena è arrivata nel 1990 con "Scandalo"" racconta.

A scanso di equivoci, alla domanda che le chiede se si fosse trattato di un eccesso di droga, Nannini risponde: "So che si pensa a quello, ma no. […] Era un momento in cui stavo facendo il disco, ero nel cast di Sogno di una notte d’estate di Salvatores… non dormivo la notte. È stato un tilt cerebrale". Un termine non specifico, che non definisce scientificamente ciò che la cantante ha avuto ma che, comunque, rende bene l'idea, soprattutto se ti ci riconosci.

È abbastanza comune che la genesi di tutto questo caos mentale sia il lavoro. Si parla in questo caso di burnout, uno stress così forte da condurti all'apatia e che, se non curato, sfocia nella depressione. Potrebbe essere capitato anche a te. Ansia, disagio generalizzato, mancanza di motivazione, frustrazione e costante preoccupazione. Se provi queste sensazioni e ti rendi conto che stanno diventando invalidanti, e che, quindi, stanno condizionando eccessivamente la tua quotidianità, ti dovrebbe iniziare a suonare un campanello d'allarme.

Avere un "tilt cerebrale" potrebbe voler dire non dormire bene la notte, essere completamente demotivato, avere crisi di pianto, ma soprattutto non sapere più chi si è e cosa si vuole. Una sorta di stallo in cui tutto sembra perdere di significato. Con i ritmi frenetici a cui siamo abituati non è difficile sperimentare momenti simili, l'importante è averne consapevolezza e prendere i dovuti provvedimenti. Iniziare un percorso di psicoterapia non è una sconfitta come retaggi del passato vogliono farci credere, anzi, è proprio un simbolo di coraggio. È la volontà di riprendere in mano la propria vita sconfiggendo ogni pregiudizio.