Tobias Weber-Andersen è un istruttore di kayak, innamorato del mare e di Copenhagen, la sua città. Tre anni fa, durante uno dei suoi tour per i canali, ha notato che i rifiuti in acqua aumentavano sempre di più, soprattuto quelli di plastica, che galleggiavano in bella vista. “Ho cominciato a raccoglierli e a caricarli sul kayak per smaltirli a terra”, racconta Tobias, “Ma era uno sforzo inutile, il giorno dopo erano più di prima”.
Per amore del mare Tobias non si è lasciato scoraggiare, e presto anche i partecipanti al suo tour hanno iniziato a seguire l’esempio: “Ho incontrato un sacco di ragazze e ragazzi volenterosi di ripulire la città. Questo mi ha dato la spinta per un’idea semplice ma rivoluzionaria”. Nel 2018 ha cambiato il nome della compagnia in Green Kayak, trasformandola in una piccola no-profit con una grande ambizione: ripulire i canali di Copenhagen.
Green Kayak prevede che chiunque abbia diritto a fare un giro gratis, nel rispetto di due semplici regole: raccogliere i rifiuti e condividere sui social. Così facendo anche altri cittadini vorranno approfittare dell’offerta, diventando una parte attiva nella soluzione del problema. L’iniziativa di Green Kayak ha avuto così tanto successo da venire replicata in altri 4 paesi europei. Più di 12mila sono i volontari saliti a bordo, che hanno raccolto oltre 24 tonnellate di plastica dal mare.
I ragazzi di Green Kayak sanno bene di non essere la soluzione all’inquinamento globale, ma credono fortemente che un’idea partita dal basso possa essere il primo passo per un mondo più pulito: “Quando vedi spazzatura per la strada o in un bosco, non fare finta niente. Prendila o resterà lì per sempre. È molto semplice”.