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Greenwashing e obsolescenza programmata, l’Europa cambia piani e regole sui prodotti di sostenibilità

L’Europa ha approvato una nuova direttiva contro il greenwashing che indirizzi il consumatore verso l’acquisto di prodotti più sostenibili e con una maggiore durata di “vita”. Come? Ecco cosa prevede il testo passato al vaglio dal Parlamento UE.
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Mattia Giangaspero 16 Maggio 2023

L'Europa ha deciso di cambiare finalmente il passo sul tema del Greenwashing. Infatti dopo aver "chiuso" con la questione obsolescenza, sembra essere conclusa anche la questione del rapporto tra Europa e aziende che attuano veri e propri fenomeni di greenwashing. Come?

È stato approvato di recente un pacchetto di misure portato in Parlamento Europeo che riguardano la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde. La norma è stata approvata con 544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astensioni e visto che si tratta di una Direttiva, quest'ultima dovrà essere obbligatoriamente recepita per legge dai singoli Stati. La relatrice, la socialdemocratica croata Biljana Borzan ha evidenziato che:

"L’industria non potrà più guadagnare producendo beni di consumo che si rompono a garanzia appena scaduta. I consumatori dovranno essere informati in modo chiaro delle opzioni e dei costi di riparazione. Le etichette dei prodotti informeranno i cittadini sui prodotti con una garanzia di durata maggiore e i fabbricanti con i prodotti più durevoli ne beneficeranno. La giungla delle false dichiarazioni ambientali finirà, poiché saranno consentite solo le dichiarazioni ecologiche certificate e comprovate".

L’obiettivo principale è di aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell’ambiente e incoraggiare le aziende a offrire loro prodotti più durevoli e sostenibili. La direttiva proposta fa parte del primo pacchetto sull’economia circolare, insieme al regolamento sulla progettazione ecocompatibile, al regolamento sui prodotti da costruzione e a una relazione d’iniziativa sulla strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari. Apre la strada a una nuova direttiva sulle dichiarazioni ecologiche che specificherà ulteriormente le condizioni per la presentazione delle dichiarazioni ambientali in futuro.

Anche lo stesso Parlamento europeo ha voluto spiegare la direzione intrapresa, con questo comunicato stampa:

"Il mandato negoziale approvato dal Parlamento prevede di vietare l’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “biodegradabile”, “neutrale dal punto di vista climatico” o “ecologico” se non sono accompagnate da prove dettagliate. Mira inoltre a vietare le dichiarazioni ambientali basate esclusivamente su sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio. Saranno vietate anche altre pratiche ingannevoli come fare dichiarazioni sull’intero prodotto se la dichiarazione è vera solo per una parte di esso, o affermare che un prodotto durerà un certo periodo di tempo o potrà essere utilizzato con un determinato livello di intensità se ciò non è vero".

Per aumentare la durata dei prodotti, il Parlamento europeo vuole:

"Vietare l’introduzione di caratteristiche di progettazione che limitino la durata di un prodotto o che ne causino il malfunzionamento prematuro. Inoltre i produttori non dovrebbero essere autorizzati a limitare le funzionalità di un prodotto quando questo viene utilizzato con materiali di consumo, parti di ricambio o accessori (ad esempio caricabatterie o cartucce d’inchiostro) prodotti da altre aziende".