Perché trascorrere tre giorni al mare quando gli stessi benefici derivanti dal sale e dallo iodio diffusi nell'aria si possono ottenere con trenta minuti in una grotta di sale? Passi che un weekend al mare è sempre la scelta migliore ma, non più di una decina di anni fa, decine e decine di mamme, preoccupate per i ricorrenti episodi di raffreddore, bronchite, asma a rinite dei loro pargoli erano cadute nell’inganno delle proprietà curative delle grotte di sale. Proprio così, inganno. D'altronde, sugli effettivi benefici dell’haloterapia non sono mancate le discussioni e le non evidenze scientifiche.
Il quadro della situazione era (ed è ancora oggi) questo: se un bambino vive in una città con un certo tasso di inquinamento e frequenta un nido o una scuola materna, è facile che durante la stagione invernale si ammali un giorno sì e un giorno no. Il consiglio del pediatra? Tenerlo a casa e, se possibile, fargli respirare un'aria più salubre, perché no, magari portandolo al mare. Ma quante famiglie possono realmente permettersi una vacanza al mare in pieno inverno? Poche. Ed ecco l’occasione per fare delle grotte di sale un vero business.
L’haloterapia (dal termine greco halos che significa sale), è una terapia curativa che sfrutta gli effetti positivi di sale e iodio grazie all’esposizione in un ambiente che ne è particolarmente ricco. L’ideatore di questa terapia è stato un medico polacco, tale Felix Boczokowski che, a metà del diciannovesimo secolo, intuì le potenzialità che poteva avere il sale per la salute dell’organismo: in un ambiente ricco di sale, come per esempio una grotta, le micro particelle di sale disperse nell’aria, penetrerebbero nelle vie respiratorie, contribuendo a lenire le infiammazioni delle mucose, a fluidificare il naso e a liberare i bronchi.
Le grotte di sale sono così state consigliate per migliorare il benessere delle vie respiratorie, per trattare asma e sinusiti, per alleviare gli effetti di determinate allergie, ma anche per curare altri problemi di salute non legati all’apparato respiratorio, come le malattie reumatiche, le dermatiti e la psoriasi. La domanda che viene da porsi è: sono veramente efficaci?
Come si legge sul sito della Fondazione Veronesi a rispondere chiaramente alla domanda è il Dottor Luigi Terracciano, responsabile dell’area Allergie Respiratorie all’Ospedale Macedonio Melloni di Milano: “Il motivo vero del miglioramento dei sintomi se ci si reca al mare sta nel fatto che in quei luoghi i bambini non vengono a contatto con i loro coetanei ammalati (quelli che hanno lasciato all’asilo in città), sono meno esposti alle sostanze inquinanti che aumentano il rischio di asma e infezioni, hanno abitudini di vita più idonee ad un bambino. L’aerosol marino non ha alcun ruolo nella diminuzione delle malattie respiratorie nei bambini che si spostano dalla città al mare. Se aggiungiamo a questi elementari, ma solidi dati epidemiologici, il fatto che non vi sia evidenza scientifica né per la terapia con il sale, elegantemente definita haloterapia, né per la speleoterapia, allora possiamo dire che le camere del sale sono un indubbio successo commerciale, con evidenza scientifica nulla e presupposti logici che sono contrari alle nostre conoscenze sulle malattie che vorrebbero curare”.
Sfatato il mito dei poteri curativi delle grotte di sale, non vogliamo tuttavia demonizzarle totalmente. Quando, infatti, sono inserite in un contesto diverso, come quello di un centro benessere, dove fare un ‘esperienza di musicoterapia, dove praticare yoga o semplicemente dove potersi rilassare per allontanare tensioni e stress, perché no? Indubbiamente un ambiente come quello di una grotta di sale, con pavimenti, pareti e soffitti ricoperti da salgemma o sale rosa dell’Himalaya, con una temperatura mantenuta tra i 18°C e i 24°C e un’umidità non superiore ai 60° consente di raggiungere un certo benessere psicofisico.