gatto cacciatore

I gatti domestici sono tra i predatori più invasivi al mondo: mangiano più di 2000 specie

Un studio scientifico ha evidenziato che i gatti domestici sono tra i predatori più invasivi del mondo: mangiano più di 2.000 specie animali, tra cui centinaia di specie protette. Il loro impatto sulla fauna selvatica è particolarmente gravi sulle isole, dove possono contribuire all’estinzione di specie autoctone.
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Roberto Russo 15 Dicembre 2023

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ha rivelato che i gatti domestici sono tra i predatori più invasivi al mondo, visto che mangiano più di 2000 specie animali, tra cui centinaia di specie protette.

I ricercatori, guidati da Christopher Lepczyk dell'Università di Auburn negli Stati Uniti, hanno esaminato centinaia di studi del passato per quantificare la dieta dei gatti domestici su scala globale. Hanno scoperto che i gatti mangiano 981 specie di uccelli, 463 specie di rettili e 431 specie di mammiferi, che rappresentano circa il 90% delle specie consumate. Mangiano anche 119 specie di insetti e 57 specie di anfibi.

Gli autori della ricerca hanno sottolineato come la presenza non controllata di gatti potrebbe quindi rappresentare una minaccia per la conservazione della fauna selvatica sulle isole, dove mangiano tre volte più specie di quelle a rischio rispetto alle specie consumate sui continenti. Ad esempio, si ritiene che abbiano contribuito a far estinguere specie come lo scricciolo di Stephens Island e la quaglia della Nuova Zelanda.

Lo studio – dal titolo Sintesi globale e valutazione della dieta dei gatti domestici in libertà –ha rilevato che circa il 9% delle specie di uccelli esistenti, il 6% delle specie di mammiferi esistenti e il 4% delle specie di rettili esistenti vengono mangiati dai gatti. E non sono schizzinosi a tavola. “I gatti mangiano principalmente quello che c'è”, hanno scritto i ricercatori. “Se una specie è assente nell'analisi della dieta, è probabile che la preda sia assente o rara nell'ambiente circostante”.

I ricercatori hanno raggiunto queste cifre esaminando centinaia di studi esistenti. Ritengono che le loro stime finali siano conservative e che aumenteranno con ulteriori ricerche. Il loro studio ha preso in esame solo i gatti domestici liberi. “I nostri risultati – concludono i ricercatori – dimostrano che i gatti sono predatori estremamente generalisti, il che è fondamentale per comprendere il loro impatto sui sistemi ecologici e sviluppare soluzioni gestionali”.

Ovviamente, la soluzione per tutelare la conservazione della biodiversità non è mettere a rischio la vita dei gatti, ma attuare delle buone pratiche, come quella mantenere i gatti in casa durante la notte: già questa semplice accortezza potrebbe salvare la vita a molti uccelli e animali selvatici.