I tuoi risultati sportivi dipendono dalla qualità del tuo sonno

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Sono diversi gli studi che evidenziano la correlazione tra sonno e prestazioni sportive. A soffrire in particolare di problemi di sonno sono gli atleti professionisti nel basket, costretti a spostarsi da una città all’altra, percorrendo diverse miglia, per giocare le partite del campionato di NBA.
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Gaia Cortese 7 Maggio 2020

Atleti e sportivi di tutto il mondo siete avvisati: se volete migliorare la vostra performance sportiva dovete dormire di più. Una tesi avvalorata da uno studio condotto alla Stanford University che ha monitorato 11 giocatori di basket e richiesto loro di dormire almeno 10 ore per notte. Dopo sei mesi di questo "trattamento del sonno", tutti e undici i giocatori erano più rapidi negli spostamenti in campo, più precisi nei loro tiri a canestro e la percentuale dei tiri da 3 punti era clamorosamente aumentata del 9,2%.

Secondo un altro studio pubblicato sul giornale Sleep Health nel 2018, anche lo scambio notturno di messaggini e mail avrebbe un effetto negativo sulle performance sportive, d'altronde anche in questo caso a scarseggiare sarebbe proprio il sonno.

Questa volta i giocatori di pallacanestro monitorati per un periodo di 7 anni sono stati 112. Ciò che è emerso anche da questo studio è sorprendente: i giocatori che avevano trascoro del tempo a messaggiare nel mezzo della notte, il giorno successivo avevano più probabilità di fallire gran parte dei tiri a canestro, così come di veder calare il numero di punti realizzati e dei minuti effettivi giocati in partita.

In un campionato di NBA si giocano in 7 mesi 82 partite e si compiono viaggi per 50mila miglia. La qualità del sonno dei giocatori? Pessima.

La mancanza di sonno, infatti, ha immediate ripercussioni su alcune capacità dell'essere umano, come la vigilanza, il controllo cognitivo e l'affettività. Non solo. Alla lunga la privazione del sonno porta a una ridotta funzionalità psicomotoria e l'unica soluzione per "tornare in forma" è risincronizzare i ritmi circadiani di sonno e veglia e tentare di non scendere mai sotto la soglia di 7-9 ore di sonno per notte.

Ecco perché in seguito anche a questi studi diversi giocatori di basket, ma anche atleti professionistilegati ad altri sport, hanno cambiato abitudini all'ora di coricarsi a letto. LeBron James, uno dei migliori cestiti al mondo e atleta nei Los Angeles Lakers, non rinuncia alle sue 12 ore di sonno per notte. Non solo è seguito da ben sette specialisti per preservare al meglio il proprio fisico e la propria mente, ma è attento alla temperatura delle stanze in cui dorme in trasferta e ha l'abitudine di non utilizzare qualsiasi device elettronico tra i 30 e i 45 minuti prima di andare a letto.