Il beta-carotene serve davvero a farti abbronzare? In quali alimenti si trova

Fra le sostanze più consigliate per chi si vuole abbronzare c’è il beta-carotene. Scopriamo se è davvero utile e, soprattutto, se ti può permettere di raggiungere lo scopo stesso per cui ci si abbronza: proteggere la pelle dall’azione degli ultravioletti. Sai in quali alimenti si trova? Scommetto che ad alcuni non ci avevi mai pensato!
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
19 Giugno 2023 * ultima modifica il 19/06/2023

Proteggere la pelle dagli effetti dannosi degli ultravioletti (UV) presenti nei raggi del sole è fondamentale per ridurre il tuo rischio di ritrovarti alle prese con eritemi, scottature o, peggio ancora, un tumore. È talmente importante che il tuo organismo ha nascosto dentro di sé un meccanismo totalmente naturale per difenderti: alcune cellule della tua stessa pelle sanno produrre una sostanza che agisce come un vero e proprio schermo contro queste radiazioni dannose, la melanina. Per questo quando ti esponi al sole ti abbronzi: i tuoi melanociti sono stimolati a produrre questa sostanza. O, meglio, per questo quando ti esponi al sole dovresti abbronzarti – perché, nella realtà, può capitare che tu ti voglia abbronzare ma che la tua pelle non voglia saperne e che nel migliore dei casi non si arrossi ma rimanga palliduccia. Potresti aver sentito dire che mangiare alcuni alimenti potrebbe aiutarti a risolvere questo problema, in particolare quelli ricchi di beta-carotene. Ma il beta-carotene serve davvero a farti abbronzare?

Cos'è il beta-carotene e in quali alimenti si trova

Il beta-carotene appartiene alla classe di molecole note come carotenoidi. Il motivo che lo rende tanto conosciuto è, probabilmente, il fatto che si tratta della sostanza che dona alle carote il loro tipico colore. E, in effetti, il beta-carotene è tipicamente presente in frutta e verdura arancioni e rosse, come le pesche, le albicocche, le arance, le prugne gialle, i pomodori e il radicchio rosso. Ma non tutto ciò che contiene beta-carotene è arancione o rosso. Pensa, fra le verdure che ne sono più ricche ci sono gli spinaci, è presente anche nelle olive e nella lattuga e la trovi anche nei pistacchi, nel pesto e nell'aglio. Insomma, se vuoi fare il pieno di beta-carotene mangiando non hai che l'imbarazzo della scelta!

Una curiosità: le galline che fanno uova con il tuorlo più rosso sono quelle che mangiano erba, proprio perché nell'erba è presente beta-carotene.

Questo carotenoide è una provitamina, cioè viene utilizzato dal tuo organismo per produrre una vitamina: la vitamina A. Dato che la vitamina A protegge la salute della pelle, il beta-carotene può essere considerato un alleato di quest'organo. In particolare, la vitamina A esercita un'azione fotoprotettiva nei confronti della pelle assorbendo i raggi UV e potrebbe aiutarti a ottenere un bel colorito.

Beta-carotene, vitamina A e abbronzatura

Infatti, come ti dicevo, il motivo per cui ci si abbronza è perché la pelle produce melanina. Per farlo ha bisogno di una molecola, l'enzima tirosinasi, la cui azione è il collo di bottiglia della produzione del pigmento che protegge la pelle. Alcuni dati suggeriscono che la vitamina A aumenti l'attività di questo enzima; le ricerche a tal proposito sono però scarse.

Ma c'è di più, perché il beta-carotene può accumularsi nella pelle e questo potrebbe aiutarti a donare alla tua pelle un'abbronzatura più dorata. Fai attenzione, però, perché assumere dosi di beta-carotene troppo elevate, anche con il cibo, può portare a carotenosi, una condizione in cui l'accumulo di beta-carotene nella pelle la colora letteralmente di arancione, soprattutto a livello dei palmi delle mani e delle piante dei piedi. Un effetto che, c'è da scommettere, non è quello che vorresti ottenere.

In tutto ciò, rimane valido il fatto che la vitamina A che il tuo organismo produce a partire dal beta-carotene ti aiuta a schermare l'effetto nocivo degli UV e che, quindi, il beta-carotene ti aiuta ad abbronzarti senza ustionarti.

Meglio il cibo o gli integratori?

La carotenosi di cui ti ho appena parlato dimostra che anche con il cibo è possibile assumere dosi elevate di beta-carotene. Naturalmente, però, il mercato mette a tua disposizione un'ampia varietà di integratori contenenti questa sostanza.

Fai attenzione, perché la sua assunzione in forma di integratori può avere delle controindicazioni. In particolare, dovresti evitarla se fumi o se sei (o sei stato) esposto/a all'asbesto, perché potrebbe aumentare ulteriormente il tuo rischio di sviluppare un tumore al polmone.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.