Quante volte ti abbiamo detto che il riscaldamento globale sta accelerando, e che se non riduciamo subito le nostre emissioni di gas serra rischiamo di andare incontro a una catastrofe? Ecco, a riprova di tutto ciò, è davvero inquietante la notizia che arriva dalla Siberia: sabato 20 giugno nella cittadina di Verkhoiansk, sulla linea del circolo polare artico il termometro ha toccato i 38 gradi Celsius, stando alle rilevazioni fornite dal servizio meteo russo Pagoda i Klimat.
Si può parlare davvero di caldo record per la regione siberiana, dal momento che le massime in questo periodo mediamente si aggirano intorno ai 20 gradi. In più, è stato superato il record precedente, che risaliva al giugno del 1915, quando a Fort Yukon, in Alaska, si registrarono 37,8 gradi.
Lo scorso inverno è stato per la Russia il più caldo degli ultimi 130 anni e la Siberia in queste ultime settimane è stata investita da un'ondata di calore che ha portato a un drammatico incremento degli incendi. Quello che preoccupa di più è però lo scioglimento del permafrost, fenomeno che si ipotizza possa essere tra le cause che hanno provocato l'incidente della centrale termoelettrica di Norilsk, con la fuoriuscita di oltre 20 mila tonnellate di gasolio. Insomma, temperature così elevate in Siberia non possono essere che un enorme campanello d'allarme per l'intero pianeta: la crisi climatica va affrontata adesso.