Il Carnevale è plastic free: a Venezia sono stati vietati i coriandoli e le stelle filanti fatti di plastica

Un’ordinanza firmata dal sindaco di Venezia Brugnaro dispone il divieto di disperdere sul territorio comunale festoni in plastica durante le celebrazioni del Carnevale, per tutelare l’ambiente: coriandoli e stelle filanti sporcano le calli e inquinano rii e canali.
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Martina Alfieri 14 Febbraio 2023

Venezia aspira a diventare una città plastic free, e lo dimostra a partire dalla sua manifestazione più importante: il Carnevale.

Il sindaco Luigi Brugnaro ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza che vieta l’utilizzo e la dispersione di festoni fatti di plastica. I partecipanti al Carnevale dovranno rinunciare (in parte) a stelle filanti e coriandoli per tutelare l’ambiente e non inquinare le acque cittadine.

Meta di milioni di turisti ogni anno, Venezia rappresenta una perla unica e particolarmente fragile. Secondo l’amministrazione comunale, per preservarla è necessario ridurre anche l’impatto del coloratissimo Carnevale, che si svolge in questa edizione tra il 4 e il 21 febbraio.

Sì ai festoni, ma no alla plastica: “Il mio invito è di leggere bene l'etichetta per verificarne la produzione, ma anche chi vende dovrebbe rispettare quelle che sono le politiche comunitarie locali. L'ordinanza riguarda gli spazi pubblici, ma il comportamento responsabile deve riguardare anche l'ambito privato – dichiara in un comunicato l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin – Anche lavorando nelle piccole scelte quotidiane si contribuisce ad avere una città più bella, ma soprattutto, ambientalmente più protetta. Vogliamo un Carnevale green".

Chi trasgredirà e continuerà a utilizzare festoni di plastica, anziché di carta, verrà sanzionato con una multa da 25 a 500 euro. Come si legge nell’ordinanza, infatti, la dispersione di festoni di plastica sul suolo pubblico è un danno per l’ambiente, ma anche per le tasche del Comune: “(…) è causa di imbrattamento di calli, campi, strade, marciapiedi, bordi di marciapiedi, caditoie stradali, luoghi pubblici, oltre che di intasamento dei chiusini in caso di pioggia, con conseguente inquinamento ambientale, in particolare dei rii e dei canali, con i conseguenti impegni ed oneri per l'Amministrazione comunale, oltre al danno dell'immagine della Città”.

Negli ultimi tempi sono cresciuti gli sforzi per proteggere la straordinaria città lagunare che, secondo alcuni, potrebbe finire sommersa entro il 2100 a causa della crisi climatica: proprio dal 2023 è stato introdotto il numero chiuso, per contrastare l’impatto del turismo di massa.