Nato oltre quarant'anni fa, il katonah yoga è una pratica di yoga molto particolare, uno hatha yoga "contaminato" dai principi del taoismo e l'uso di simboli.
Una pratica adatta a tutti, senza controindicazioni, e che vede il corpo una casa da abitare. In questo senso, il katonah yoga fornisce le conoscenze e gli strumenti per imparare ad abitare questa "casa", per trovare un equilibrio e quindi raggiungere uno stato di benessere psicofisico.
A portare il katonah yoga allo Yamm Festival di Milano Marittima, dal 10 al 12 giugno, sarà Marco Migliavacca, insegnante di questa pratica e fondatore di [hohm] street yoga.
Katonah è un luogo, un piccolo paese che si trova a un’ora e mezza da New York City. Il Katonah yoga, che prende il nome da questo luogo, nasce oltre quarant’anni fa dall'intuizione di Nevine Michaan e mescola hatha yoga, principi del taoismo e l'uso di simboli. Si tratta quindi di una pratica hatha yoga organizzata intorno a tre principi fondamentali: tutte le polarità possono essere mediate da te, che ti trovi esattamente tra lo yin e lo yang della filosofia cinese, quindi tra caldo e freddo, luce e oscurità, passato e futuro; l'universo è sviluppato in base a schemi, modelli, cicli, e gli schemi implicano un'intelligenza; gli schemi, i modelli e i cicli mostrano un ordine e una relazione di armonia tra le parti che costituiscono l'universo e di conseguenza il nostro corpo.
Infine, il katonah yoga evidenzia come attraverso la ripetizione ci sia del potenziale per una rivelazione. È, infatti. attraverso la ripetizione che impariamo a scrivere, a suonare uno strumento o ad andare in bicicletta. Nella ripetizione consolidiamo un'abitudine o a guardare una seconda volta e scoprire qualcosa che non sapevamo.
Il katonah yoga si esprime attraverso metafore che sono un linguaggio universale e si affida ai numeri e ai simboli, oltre che alle visualizzazioni grafiche. In questo ambito, arriva a vedere il corpo umano come una casa, la personale dimora costituita da tre piani, nove stanze e dieci accessi (i numeri tornano sempre), per cui lo yoga fornisce le tecniche non solo per abitarla, ma anche per funzionare al meglio.
Il katonah yoga è adatto a tutti, non ha limiti. Al contrario, la pratica costante di questo tipo di yoga aiuta a ritrovare il proprio centro, anche perché si prefigge di trovare una mediazione tra diverse polarità del corpo umano.
Lo scopo è quindi quello di trovare il centro di ogni parte del corpo e di conseguenza mediare per mantenere il corpo in salute. Tutto ciò avviene praticando, ma soprattutto comprendendo che nello yoga tutte le posture sono sostenute dagli organi, e che fondamentalmente è il respiro che sostiene la struttura del corpo.
Il senso di benessere è immediato perché lo scopo del katonah yoga è quello di far funzionare al meglio lo strumento che abbiamo, il corpo, e mantenere longeve le nostre articolazioni. Nel praticare, attraverso la sudorazione, il respiro e la ripetizione c’è un lavoro di pulizia, di depurazione e, al termine della sessione, ci si sente completamente al centro di se stessi.
Un aspetto interessante del katonah yoga è che, lavorando sull’idea della proporzione di sé, non esiste un’immagine dell’asana perfetta, ma unicamente di ciò che è funzionale per se stessi.