Il lupo rossastro torna a farsi vedere: l’ultimo avvistamento oltre 120 anni fa

Non si avevano sue notizie ormai da oltre un secolo, ma il lupo rossastro chiamato “Canis mengesi” si è fatto nuovamente vedere: ad incontrarlo sono stati due studiosi italiani.
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Alessandro Artuso 21 Aprile 2020

Dopo oltre un secolo dall'ultimo avvistamento il lupo rossastro della Somalia è tornato a farsi vedere. Due studiosi italiani, autori di un articolo pubblicato sul Bonn Zoological Bulletin sull'avvistamento, hanno spiegato l'importanza dell'esemplare del quale non si sapeva più nulla da fine ‘800. L'esperto di mammiferi Spartaco Gippoliti e la guida naturalistica Luca Lupi lo hanno scovato in Dancalia, una regione del Corno d'Africa: l'incontro è stato documentato anche da immagini accompagnate dalle informazioni sul lupo.

L'ultimo avvistamento

Si tratta di un canide visto a gennaio 2018 sulla strada che collega Massif of Dadar e Massif of Masca. La guida naturalistica immortalò il momento e dopo vari studi decise finalmente con Gippoliti di raccontare cosa sia accaduto, spiegandone anche il valore dello studio condotto. L'ultimo avvistamento dell'animale risale addirittura al 1897 e porta la firma dello zoologo Theodor Noack che lo chiamò "Canis mengesi" per omaggiare chi lo aveva catturato (Joseph Menges). Il lupo ha le dimensioni simili a una volpe, anche se i dati sull'animale non sono ancora molti e serviranno altri studiosi per capire meglio.

L'animale

I ricercatori hanno scoperto che il lupo rossastro, chiamato quindi anche "Canis mengesi", vive in prevalenza nelle zone costiere della Dancalia ed evita quelle più interne dove il terreno è più roccioso. Intanto i due autori hanno comunque commentato il ritrovamento e gli scenari futuri: "Con il nostro contributo forniamo una ulteriore evidenza che la conoscenza integrata della tradizionale letteratura zoologica e la conoscenza della geomorfologia e della biogeografia rimangono aspetti importanti per comprendere la biodiversità del nostro pianeta".