Il piano della Commissione Europea per invertire il declino degli impollinatori

Si fa sempre più urgente la necessità di evitare la sparizione di api e bombi: anche la Commissione Europea è intervenuta con un documento che getta le basi per una strategia che inverta il declino di questi insetti e ne promuova l’aumento del numero.
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Roberto Russo 6 Febbraio 2023

Si chiama "Un nuovo piatto per gli impollinatori" il documento con cui la Commissione europea vuole aumentare gli sforzi per proteggere una specie sempre più minacciata e a rischio estinzione. L'UE metterà in campo una serie di azione allo scopo di invertire il declino di questi insetti entro il 2030. Una situazione che, come ben sappiamo, è drammatica e che anche l'Europa ha (finalmente) chiara. Si legge, infatti, in questo documento: “Per preservare la biodiversità, che è fondamentale per il benessere umano, l'UE non ha altra alternativa che arrestare e invertire il declino degli impollinatori selvatici”.

Una delle iniziative prosposte dall'Europa, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, è quella della creazione dei cosiddetti “buzz lines” ovvero corridoi ecologici in cui api e bombi possano muoversi liberamente, in totale sicurezza. Una sorta di via preferenziale per trovare cibo e riparo, e sfuggire, così, ai cambiamenti climatici.

Le tre priorità dell'UE per salvare gli impollinatori

Il piano si snoda attorno a tre priorità:

  1. migliorare le conoscenze sul declino degli impollinatori, le sue cause e le conseguenze;
  2. migliorare la conservazione degli impollinatori e affrontare le cause del loro declino;
  3. mobilitare la società e promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli.

Una strategia di ampio respiro che affronta il problema da tutti i punti di vista.

Per migliorare le conoscenze sul declino degli impollinatori, come anche indagare le sue cause e le conseguenze c'è bisogno di solide conoscenze scientifiche. Per questo l'Europa ritiene necessario istituire un sistema di monitoraggio globale, sostenendo le attività di ricerca e valutazione al fine di promuovere lo sviluppo di capacità e la condivisione delle conoscenze.

È necessario affrontare le cause del declino degli impollinatori selvatici, come lo stesso documento sottolinea: “Tra le principali minacce che incombono sugli impollinatori selvatici figurano il cambiamento della destinazione dei suoli (compresa l'urbanizzazione), le pratiche di agricoltura intensiva (compreso l'uso dei pesticidi), l'inquinamento ambientale (compreso l'inquinamento luminoso), le specie esotiche invasive e i cambiamenti climatici”. Tuttavia non sono solo questi i problemi, perché in futuro potrebbero emergere altri criticità ed è per questo che l'Europa insiste nel migliorare gli habitat degli impollinatori sia nei paesaggi agricoli che nelle zone urbane, adottando politiche che contrastino il cambiamento climatico ed evitino l'uso di pesticidi.

L'ultimo punto per noi è il più importante perché ci chiama in causa direttamente. Per la Commissione infatti è fondamentale mobilitare la società e promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli. Significa costruire una sinergia tra imprese e cittadini, in modo che agiscano insieme per promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli. Anche tu dunque giocherai un ruolo importante in questa battaglia vitale per tutti noi.

L'impegno assunto è importante e il lasso di tempo per applicarlo è ragionevole, pur se siamo in ritardo. Si riuscirà a portarlo a termine? “Per gli Stati membri dell'UE è previsto l'obiettivo giuridicamente vincolante di invertire la diminuzione delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e di mantenere successivamente una tendenza all'aumento”, conclude il documento. E speriamo di riuscire davvero a centrare questi obiettivi.