Presepe dei reietti

Il presepe dei reietti per dire no all’usa e getta compulsivo e favorire il riciclo

A Terni è stato messo in piedi un presepe che, nella sua semplicità, ha una forza dirompente: è realizzato con statuine scartate perché rotte. Anche l’albero di Natale si muove in questa direzione. E c’è anche la festa di Capodanno.
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Roberto Russo 31 Dicembre 2022

Se, come si dice, a Natale si è tutti più buoni, è altrettanto vero che ogni cosa sembra essere ammantata da un velo di esasperata perfezione sorretta da una buona dose di consumismo: tutto deve essere bello, tutto deve essere rilucente di opulenza. È per questo che il presepe dei reietti realizzato a Terni, nella sede dell'Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali (ISTESS), è qualcosa di deflagrante. Nella sua semplicità si tratta di un'iniziativa che, contrastando la cultura dello scarto, pone l'accento sul riciclo veramente creativo per far sì che queste feste siano veramente inclusive.

Di cosa parliamo? Presso il cenacolo di San Marco della città umbra è stato allestito un presepe con statuine scartate: un angelo è senza mani, un altro ha le ali rotte; una pecorella è senza una zampa; un soldato romano ha l'elmetto imperfetto; alcune statuine sono colorate male, mentre altre non si reggono in piedi. Tutti questi personaggi (con anche alcuni di fantasia come un drago, un pupazzetto Playmobil) formano quello che Arnaldo Casali, direttore dell'ISTESS, definisce il presepe dei reietti.

presepe dei reietti

Tutto nasce dall'idea di fare qualcosa insieme – ha detto il dottor Casali a noi di Ohga –. Di presepi son piene le case, le chiese, le strade e son tutte costruzioni perfette. Ci siamo chiesti, allora: perché non usare le statuine rovinate che ognuno di noi ha a casa? È nato così questo presepe, frutto della collaborazione di varie persone. È stato quasi un voler recarsi alla grotta di Betlemme con le nostre fragilità, per poi farne dono alla comunità”.

Ci sono anche l'albero di Natale e il Capodanno dei reietti

presepe dei reietti

Il presepe, emozionante nella sua semplicità, è così diventato un momento di riflessione. E l'idea di Casali non si è fermata qui: negli stessi locali è addobbato un albero di Natale dei reietti, con palline rovinate e luci che nemmeno si accendono. L'idea è sempre quella: attraverso il riciclo creativo realizzare qualcosa che possa inviare un messaggio sociale.

albero di natale dei reietti

Fatto Natale, manca Capodanno. Le iniziative dell'ISTESS si muovono anche in questa direzione: la sera del 31 dicembre, infatti, è organizzato un Capodanno dei reietti. L'invito è rivolto a quanti non sono stati invitati a nessuna festa per il nuovo anno. Ci si ritrova insieme per festeggiare l'arrivo del 2023.

Alla fine, ci sembra che questo sia il vero spirito delle feste e anche del riciclo: impegnarsi per la novità della vita, contro la cultura dello scarto. In un tempo ossessionato dall'usa e getta compulsivo è necessario riscoprire la tenerezza dell'imperfezione.

Credits photos: Roberto Russo