botti di capodanno

Niente botti di Capodanno, fanno male all’ambiente e alla salute: l’appello della Sima ai sindaci italiani

In dieci anni sono morte 6 persone in Italia e oltre tremila sono rimaste ferite per i botti di Capodanno. Non solo: la notte del 31 dicembre a perdere la vita sono circa 5000 animali. E le conseguenze per l’ambiente sono pesanti.
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Roberto Russo 29 Dicembre 2022

Al di là dell'effimero aspetto coreografico, i fuochi d'artificio rappresentano un problema per la salute umana e sono fonte di danni pesantissimi sul fronte ambientale. La situazione peggiora soprattutto a Capodanno, come è facile immaginare. A lanciare l'allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).

Stando, infatti, ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, tra il 2012 e il 2022 in Italia ci sono stati 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. Questo se ci soffermiamo a valutare gli effetti su noi esseri umani. Se allarghiamo lo sguardo, invece, anche agli animali non umani la situazione diventa veramente forte: le stime dicono che nella notte di San Silvestro circa cinquemila animali – tra domestici e selvatici – perdono la vita per motivi direttamente o indirettamente collegabili a petardi ed esplodenti vari.

I botti di Capodanno e la questione ambientale

Non va taciuta, poi, la questione ambientale. I botti di fine anno, infatti, generano un'impennata dell’inquinamento dell’aria. Se nel corso di tutto l'anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di Pm10 presente nelle città italiane, nella sola notte dell'ultimo giorno di dicembre le polveri sottili registrano un incremento addirittura abnorme, visto che raggiungono “valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo, e un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge)”.

“Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene” (Alessandro Miani, presidente SIMA)

In pratica, se prendiamo a esempio una città di medie dimensioni (come sono la maggior parte delle città in Italia) i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Inoltre, le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere.

La questione rifiuti

Le conseguenze dei botti di Capodanno, poi, non finiscono qui. Tutti noi abbiamo negli occhi quello che si vede la mattina del 1 gennaio: una enorme quantità di rifiuti invade le città. Sempre secondo SIMA si tratta di circa 60.000 involucri di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno che rimangono nelle strade e nelle piazze. Circa 3-6 tonnellate di rifiuti difficili da differenziare dato che sono composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica.

L'appello di Sima ai sindaci di varare nella notte di Capodanno “ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica” è quanto mai condivisibile. Purtroppo gli anni passati non fanno ben sperare in questo senso.

Appello simile è stato fatto anche dal Codacons, per il quale “sono pericolosi tutti i botti, non solo quelli illegali, ma anche quelli legali usati correttamente”.