Il primo centro commerciale al mondo che vende solo oggetti riciclati

Al ReTuna Återbruksgalleria, in Svezia, è possibile fare shopping nel rispetto dell’ambiente perché tutto ciò che è venduto al suo interno è di seconda mano o prodotto in modo sostenibile. Qui i vecchi oggetti, invece di essere buttati via, acquisiscono nuovo vita attraverso il restauro e il riciclo creativo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Video Storie 20 Luglio 2021

È svedese il primo centro commerciale al mondo che vende solo oggetti riciclati e dove è possibile fare shopping nel rispetto dell’ambiente. Infatti tutto ciò che viene venduto all’interno è di seconda mano oppure è stato prodotto in modo sostenibile. Al centro commerciale ReTuna Återbruksgalleria, che si trova nella cittadina di Eskilstuna, in Svezia, i vecchi oggetti trovano nuova vita attraverso il restauro e il riciclo creativo.

Inoltre ReTuna è stato costruito accanto a un centro smaltimento rifiuti così chi vuole disfarsi degli oggetti che non usa più invece di gettarli, può comodamente lasciarli al deposito del centro commerciale. Qui lo staff seleziona i prodotti ancora utilizzabili e poi li trasferisce a uno dei negozi, a seconda della categoria. Lo staff del negozio farà una seconda selezione per decidere cosa riparare, pulire e infine vendere. Da Retuna è possibile trovare di tutto, come dispositivi elettronici, mobili, vestiti e anche giocattoli che, invece di essere buttati via, possono acquisire un nuovo valore. Il centro conta 14 negozi, organizza e promuove eventi, conferenze e corsi di riciclo dove i cittadini possono imparare tanti trucchi per dare una seconda vita ai vecchi oggetti.

Dopo la chiusura di molte fabbriche d’acciaio negli anni ‘70 e il conseguente collasso economico, Eskilstuna ha deciso di invertire rotta ed è diventata una delle città più ecologiche della Svezia. Gli autobus di linea sono alimentati da un carburante bio prodotto a partire dai rifiuti mentre la raccolta differenziata è così precisa che i cittadini separano i propri rifiuti in sette sacchetti di colori diversi: verde per l’umido, giallo per la carta, blu per i giornali, rosa per i residui tessili, grigio per il metallo, arancione per la plastica e nero per l’indifferenziata.

L’idea di ReTuna nasce quindi in questo contesto di nuova consapevolezza, dove anche le istituzioni scelgono di investire in un modello di business circolare per evitare lo spreco, combattere il consumismo ed essere d’esempio per le generazioni future che si troveranno a fare i conti con gli effetti della produzione incontrollata. Questo primo passo per promuovere un’economia sostenibile a 360 gradi ha avuto particolare successo, infatti, ReTuna, oltre ad aver dato lavoro a più di 50 persone specializzate nella riparazione e nella vendita, conta una media di 700 visitatori al giorno e solo nel 2020 ha fatturato 1.8 milioni di dollari. Denaro prodotto da oggetti che probabilmente avremmo buttato nell’immondizia.

Il centro commerciale ha aperto i battenti nel 2015, e da allora ha attirato non solo le attenzioni dei clienti, ma anche dei turisti e dei media internazionali che hanno accolto con favore questa idea che, forse, potrebbe spianare la strada a un nuovo modo di concepire lo shopping.