In futuro potremmo vedere gli stambecchi solo di notte, lo studio: “Preferiscono evitare il caldo piuttosto che i predatori”

L’aumento delle temperature globali cambia anche la biodiversità degli ambienti montani. La fauna preferisce rischiare di incontrare i predatori piuttosto che esporsi a stress termici.
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Francesco Castagna 18 Gennaio 2024
Intervista a Francesca Brivio Autrice dello Studio e Ricercatrice presso il Dipartimento di Medicina dell'Università di Sassari

Anche gli animali si adattano agli effetti del riscaldamento globale, magari cambiando le proprie abitudini quotidiane e cominciando a preferire le ore serali quando fa un po' più fresco. Questo è ciò che hanno scoperto i ricercatori di uno studio condotto da diversi enti di ricerca: Università di Sassari, Università di Ferrara, Parco Nazionale del Gran Paradiso e Parco Nazionale Svizzero. Il lavoro dal titolo "Ricerca di rifugi temporali contro lo stress da calore: aumento dell'attività notturna nonostante il rischio di predazione", pubblicato sulla rivista scientifica The Royal Society, ha analizzato come lo stile di vita degli stambecchi si stia modificando.

Il riscaldamento globale è una minaccia per questi animali, che pur adattandosi agli effetti dei cambiamenti climatici, sono costretti a preferire le ore notturne pur andando incontro a un rischio maggiore di incontrare predatori. Per arrivare a questo risultato, i ricercatori hanno analizzato i comportamenti di circa 47 stambecchi (Capra ibex) in due aree protette, caratterizzate da diversi livelli di rischio di predazione (presenza e assenza del lupo-Canis lupus). Ciò che hanno scoperto ricalca una tendenza che si sta registrando per diversi mammiferi: la fauna montana si sta adattando agli stress termici, per questo bisogna studiare il comportamento di queste specie, per capire come gestire la biodiversità e, di conseguenza, come adattarla.

Le scoperte principali di questa ricerca dunque sono principalmente tre, per riassumere:

  • la preferenza di un'attività prevalentemente notturna come risposta al riscaldamento globale
  • questo aumento di attività notturna avviene a discapito di un maggiore rischio di predazione
  • la fauna montana comincia a sfruttare "l'illuminazione lunare"

Abbiamo contattato l'Università di Sassari per approfondire insieme i risultati di questa ricerca. Ci ha risposto Francesca Brivio del Dipartimento di Medicina Veterinaria, uno degli autori della ricerca.

Brivio, può aiutarci a capire meglio come leggere i risultati del vostro lavoro?

Il nostro studio ha dimostrato che quando fa più caldo gli stambecchi aumentano la loro attività notturna, nonostante il loro principale predatore (il lupo) sia più attivo di notte. Questo suggerisce che per lo stambecco sia più importante evitare il surriscaldamento che diminuire il rischio di incontro con il predatore. E’ quindi possibile ipotizzare che con il futuro aumento del riscaldamento globale gli stambecchi saranno sempre più notturni, accettando un aumento del rischio di predazione. Il riscaldamento climatico potrebbe portare molte specie ad essere attive di notte, ma ciò comporterà dei costi per le specie che si sono adattate durante l’evoluzione ad essere diurne.

Fonte| Università di Sassari;