In India una schiuma tossica ricopre il fiume sacro Yamuna

Una schiuma tossica ha ricoperto il fiume sacro Yamuna, tra i maggiori affluenti del Gange e responsabile per il fabbisogno di acqua potabile per milioni di abitanti. Questo non ha fermato migliaia di fedeli che, durante lo Chhath puja, si sono immersi comunque nell’acqua inquinata per i rituali sacri.
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Video Storie 16 Novembre 2021

Una schiuma tossica, simile a neve, ha ricoperto il fiume sacro Yamuna. Lo Yamuna è tra i fiumi più inquinati al mondo, soprattutto nei pressi di Nuova Delhi, in India, per via dell’alta densità di popolazione e la rapida industrializzazione dell’area. Nonostante ciò, in molti si sono immersi nell’acqua putrida per i rituali dello Chhath puja, festa indù dedicata al dio del sole Surya.

"Festeggiamo così ogni anno – commenta Manoj Kumar Thakur, un volontario – Anche se la qualità dell'acqua è pessima, questa è la nostra fede. Abbiamo solo questo, anche se è sporco, questo è ciò che consideriamo fiume sacro e in questo abbiamo fede”. Nel tentativo di “ripulire” le acque del fiume in occasione della festività, le autorità locali hanno cercato inutilmente di disperdere la schiuma spruzzando dell’acqua pulita e costruendo barricate di bambù. Secondo i rapporti locali, la schiuma si è formata a causa dello scarico di sostanze chimiche e acque reflue non trattate ma questo non ha fermato i fedeli, che hanno compiuto i rituali sacri bagnandosi nell’acqua del fiume.

Non è la prima volta che il fiume viene contaminato con sostanze inquinanti. Nel corso degli anni la salute dello Yamuna è peggiorata sempre di più. Nonostante le leggi che lo vietano, la colpa è delle acque reflue non trattate riversate direttamente nel fiume, prodotte dai più di 21 milioni di abitanti della capitale Nuova Delhi, ma anche dai pesticidi agricoli e dagli scarichi industriali che confluiscono proprio qui. Yamuna, che con i suoi 1370 km è il più grande affluente del Gange, “soddisfa” più della metà del fabbisogno d’acqua potabile della capitale. Il suo inquinamento, quindi, non solo ha provocato la morte di flora e fauna ma minaccia ogni giorno anche la salute dei cittadini di Nuova Delhi.

La città detiene tristemente il record dell’aria più inquinata del mondo che, soprattutto nei mesi invernali, registra concentrazioni di smog pericolosamente alti. Secondo l’ultimo report di World Air Quality, 22 delle 30 città più inquinate al mondo si trovano in India mentre secondo Lancet, nel 2019, l’inquinamento dell’aria in India ha causato la morte di 1.67 milioni di persone. Nonostante questi dati preoccupanti, il primo ministro indiano Narendra Modi è riuscito a chiudere al ribasso le trattative della COP26 escludendo il paese dall’accordo che prevede una riduzione del 30% delle emissioni di metano entro il 2030. Proprio per l’alto livello di inquinamento dell’aria di Nuova Delhi registrato in questi giorni le autorità locali sono state costrette a chiudere le scuole per una settimana invitando la popolazione a uscire il meno possibile, promuovendo il lavoro da casa e bloccando le attività dei cantieri per quattro giorni.