Interceptor: il nuovo progetto di Boyan Slat per liberare i fiumi dalla plastica

Dopo la barriera galleggiante per liberare gli oceani dalla plastica, Boyan Slat ha scelto di intervenire direttamente sui canali da cui provengono l’80% di questi rifiuti: i fiumi. Con il nuovo progetto Interceptor, il giovane olandese punta a intercettare la plastica nei 100 fiumi più inquinati del mondo.
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Sara Del Dot 12 Novembre 2019

Gli oceani di tutto il mondo sono pieni zeppi di rifiuti plastici, che vengono riversati nelle loro acque alla velocità di un carico di un camion ogni minuto. Complessivamente, si tratta di circa otto milioni di tonnellate di plastica che ogni anno vengono scaricate in mare, inquinandolo e compromettendone irreparabilmente gli ecosistemi. Ma tutta questa plastica in mare non ci nasce. Ci arriva a partire dalle nostre città. E l’80% raggiunge gli oceani attraverso i fiumi.

Proprio a causa del ruolo che i corsi d’acqua ricoprono nel problema di inquinamento da plastica, in molti si stanno adoperando, oltre a cercare di ripulire le acque dei mari dai rifiuti in essi già presenti, anche a cercare di intercettare quelli che vi si stanno dirigendo cavalcando i flutti dei corsi d’acqua che dalle città arrivano al grande blu.

E “intercettare” è proprio il termine adatto per il progetto che sto per raccontarti. Eh già, perché Boyan Slat, il giovane olandese inventore di The Ocean Cleanup, la barriera galleggiante con cui vuole ripulire l’oceano e che ha avuto delle difficoltà iniziali di funzionamento, ha appena lanciato un nuovo progetto finalizzato, appunto, a “intercettare” i rifiuti direttamente nei canali attraverso cui raggiungono il mare.

Si chiama, anzi si chiamano, Interceptor e rappresentano la nuova arma di Slat contro l’inquinamento delle acque. Si tratta di imbarcazioni a energia solare capaci di lavorare 24 ore su 24 raccogliendo dai fiumi tutti i rifiuti che li affollano.

Posizionato all’interno del fiume in modo tale da consentire alle altre imbarcazioni di passare, l’Interceptor è collegato a una barriera che accompagna i rifiuti al suo interno, dove un rullo trasporterà gli scarti su uno “shuttle” che poi li distribuisce all’interno dei sei contenitori presenti sull’imbarcazione. Una volta riempiti tutti i container, l’Interceptor segnalerà la situazione agli operatori locali che interverranno per svuotarlo e renderlo nuovamente operativo. L’Interceptor è in grado di raccogliere fino a 100 kg di rifiuti ogni giorno.

Con il lancio degli Interceptor, Slat vuole quindi implementare la propria opera ambientale agendo non soltanto sul danno già commesso, ovvero sul mare, ma anche cercando di prevenirlo. Al momento sono già presenti due Interceptor in Malesia e Indonesia, ma presto arriveranno anche in Vietnam e Repubblica Dominicana.