La grande sete in Europa: i fiumi a secco e l’aumento degli incendi

Il Delta del Danubio, il secondo fiume più lungo d’Europa, in alcuni tratti è un deserto. Il Reno invece ha una portata molto al di sotto della media stagionale. Intanto dal Portogallo alla Croazia migliaia di ettari sono in fiamme.
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Giulia Dallagiovanna 16 Luglio 2022

L'Italia è nella morsa della siccità e la situazione è destinata solo a peggiorare. Mentre ANBI nel suo ultimo bollettino riferisce di territori "ormai vicini al collasso idrico", le previsioni meteo sussurrano di possibili piogge non prima di agosto. E, in ogni caso, non è detto che siano sufficienti a bilanciare la carenza di precipitazioni registrata a partire da dicembre. Il nostro Paese è l'esempio più grave di uno stato in cui versa l'Europa intera, in particolare l'area più a sud. Il Danubio, il fiume navigabile più lungo dell'Unione europea, si è visto ridurre il livello dell'acqua di almeno un metro nella porte più vicina al Delta. La portata del Reno in Germania è decisamente al di sotto della media. In Francia, 15 dipartimenti hanno imposto forti restrizioni all'uso dell'acqua.

La situazione della siccità in Europa ad aprile 2022. Credits photo: European Drought Observatory

È il racconto di un'Europa in secca e assetata quello che emerge da diversi report e centri di misurazione che stanno monitorando costantemente la situazione. In Francia, il dipartimento più in sofferenza al momento è la Provenza. Ma la siccità sta colpendo l'intero Paese, dal sud-est fino al nord-ovest e alla Bretagna. Il periodo da gennaio a marzo è stato tra i più secchi mai registrati e tuttora ci sono regioni che hanno limitato non solo l'irrigazione di giardini e orti privati, ma anche il lavaggio delle automobili. Anche la vicina penisola Iberica, quindi Spagna e Portogallo, sono a corto di piogge.

Le immagini più preoccupanti sono forse quelle che arrivano dal Delta del Danubio, al confine tra Romania e Ucraina: una distesa desertica. Oltre ai problemi per l'agricoltura, viene messo a rischio anche un habitat naturale dove si recavano a nificare fino a 200 specie diverse di uccelli.

Nel Reno, un altro fiume importantissimo per l'Unione europea, le imbarcazioni faticano a navigare. In alcuni tratti il livello dell'acqua è sceso addirittura al di sotto di quello che si registrava nel 2018, uno degli anni più siccitosi per quest'area della Germania.

Il programma di osservazione satellitare della Terra dell'Unione europea, Copernicus, ha avvertito che l'attuale siccità potrebbe diventare la peggiore di sempre. Di pari passo alla riduzione delle precipitazioni, aumenta il rischio di incendi. Già oggi le fiamme stanno divampando in Spagna, Portogallo, Francia, Croazia e Italia. Attorno a Pombal, a nord di Lisbona, sono andati distrutti 10mila ettari, mentre nell'ovest della Francia, gli incendi hanno già incenerito 5.300 ettari. Secondo Coldiretti, nel nostro Paese questi eventi sono addirittura triplicati quest'anno rispetto alle stagioni precedenti.

È questo il futuro che ci aspetta?