
Un capodoglio lungo circa 10 metri era rimasto imprigionato in una rete di frodo vicino Lipari, nell'arcipelago delle isole Eolie siciliane. Sul posto è giunta la Guardia Costiera insieme con una squadra di sommozzatori locali, gli unici in grado di intervenire a due metri di profondità e con l’esperienza per avvicinarsi a un animale di tale dimensioni. Per un’ora i sommozzatori hanno combattuto contro la rete maledetta, un groviglio mortale che impediva al capodoglio di muovere la coda, rendendogli impossibile anche il semplice restare a galla.
Non appena liberato, il capodoglio si è ricongiunto ad altri tre esemplari, i quali non erano stati capaci di abbandonarlo al suo destino e lo avevano atteso a distanza per tutto il tempo del soccorso. “È stato bellissimo", racconta Monica Blasi del Filicudi Wildlife Conservation, "Noi lavoravamo per liberarlo e loro aspettavano più a largo. E lui era calmo, come se collaborasse con noi”. La Guardia Costiera ha continuato a monitorare il gruppo anche dopo il salvataggio, per verificare eventuali comportamenti anomali del capodoglio, prima che i quattro scomparissero del tutto sotto la superficie blu.
In seguito alla sospensione del traffico marittimo dovuta al lockdown, le acque delle isole Eolie si sono trasformate in un vero paradiso, tra avvistamenti di capodogli, balene, delfini e tartarughe marine. Una bellissima notizia che però deve accendere ancora di più l’attenzione sulle trappole dell’uomo che ancora minacciano l’ecosistema marino.