La lavatrice manuale per i più poveri che non consuma energia elettrica

Navjot Sawhney ha deciso di mettere a disposizione dei più bisognosi le sue competenze da ingegnere: nasce così Dyvia, la lavatrice umanitaria.
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Video Storie 21 Marzo 2022

Questa lavatrice è stata progettata per coloro che hanno un accesso limitato ad acqua ed elettricità. La lavatrice “umanitaria” nasce dalla mente dell’ingegnere britannico Navjot Sawhney che ha deciso di mettere a disposizione dei più poveri le sue competenze dopo un periodo sabbatico vissuto in India a stretto contatto con i più bisognosi.

Durante questo periodo Navjot ha conosciuto Dyvia, una sua vicina di casa nel villaggio rurale dove alloggiava. Qui, Dyvia passava interi pomeriggi accovacciata su se stessa e con le mani sempre a mollo. "Trascorreva fino a 20 ore alla settimana a lavare a mano i vestiti della sua famiglia – racconta Sawhney – e, di conseguenza, aveva mal di schiena cronico e mani doloranti a causa del detersivo."

Navjot, dopo aver visto con i suoi occhi le fatiche dell’amica, ha deciso che era arrivato il momento di dare una mano. Così è tornato a casa nel Regno Unito dedicandosi al The Washing Machine Project e al prototipo della prima lavatrice manuale, a cui Navjot ha dato proprio il nome di Dyvia. Dal 2018 l’ingegnere, insieme al suo team, porta Dyvia in dono ai più bisognosi in diversi campi per rifugiati nei Paesi asiatici e mediorientali, come in Iraq e in Libano, mostrando loro come fare per lavare e asciugare più in fretta i vestiti di tutta la famiglia. Per azionarla, infatti, basta girare continuamente una manovella cosicché il cilindro ruoti su se stesso.

La lavatrice per come la conosciamo è stata inventata nel 1906 da Alva Fisher, ma poter lavare i panni sporchi in lavatrice è un privilegio che ancora hanno in pochi, Infatti, il 70% della popolazione mondiale non ne possiede una ed è costretta a lavare i vestiti a mano. "Lavarsi i vestiti sembra un compito semplice – aggiunge Sawhney – ma per molte donne in tutto il mondo rappresenta un ostacolo al loro benessere e al loro sostentamento. La nostra missione è dare alle donne delle comunità sfollate e a basso reddito il tempo di prendersi cura delle loro vite."

Questa attività faticosa grava sulle spalle delle donne della comunità, togliendo loro del tempo che potrebbero dedicare a un lavoro retribuito o all’educazione. Spesso, infatti, anche le bambine rinunciano allo studio pur di aiutare altre donne in questo compito. Consentire loro di utilizzare questa lavatrice manuale è utile anche per salvaguardare le risorse del pianeta. Infatti, con Dyvia, per pulire i vestiti bastano solo 10 litri d’acqua rispetto ai 40 litri utilizzati per lavare i vestiti a mano e i 30 litri utilizzati, invece, da una comune lavatrice. Inoltre Dyvia non consuma energia elettrica, a cui, comunque, difficilmente le comunità sfollate hanno accesso. Per venire incontro alle esigenze del posto, è composta da componenti standard facili da sostituire.