La mascotte di Edimburgo è un bellissimo terrier: la storia di Bobby, uno dei cani più fedeli al mondo

Quattordici anni trascorsi senza che passasse un giorno lontano dalla lapide del suo defunto padrone. Bobby è un terrier, divenuto la mascotte di Edimburgo per la sua incredibile fedeltà nei confronti del suo amico umano. ancora oggi è possibile vedere fiori lasciati da chi conosce la sua storia, ai piedi della sua lapide fuori dalla chiesa di Greyfriars.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
21 Ottobre 2020

Se dovessi passare dal ponte George IV visitando la città di Edimburgo, avresti modo di osservare una singolare statua, quella di un cagnolino di razza Skye terrier, diventato negli anni la mascotte del capoluogo scozzese. Il cane ha un nome. Si chiama Bobby e la sua notorietà è dovuta al fatto che abbia vegliato sulla tomba del suo defunto padrone per ben 14 anni.

Prima di leggere la sua storia, un'unica raccomandazione. Trovandoti nei pressi della statua, non toccare il naso di Bobby. Si crede che sia di buon auspicio, ma con questa scusa il monumento rischia di essere gravemente danneggiato.

Bobby era il cane di John Gray, un giardiniere arrivato a Edimburgo nel 1850 insieme alla moglie e al figlio, e che aveva trovato un impiego come guardiano notturno nella Polizia. A tenergli compagnia nelle lunghe notti di lavoro c’era proprio Bobby, il fedele compagno a quattro zampe che era solito seguirlo ovunque lui andasse. In poco tempo i due diventarono una coppia inseparabile, conosciuta da tutti in quanto non era difficile scorgerli in giro per la città durante la loro ronda.

Il 15 febbraio del 1858 John morì dopo essersi ammalato di tubercolosi e venne sepolto nel cimitero di Greyfriars. Fu da quel giorno che il terrier non smise per un attimo di trascorrere il suo tempo ai piedi della lapide del defunto padrone. Si racconta anche che ogni giorno una folla di persone si radunasse davanti all’entrata del cimitero, aspettando il colpo di cannone delle 13 (ogni giorno viene sparato un colpo dal castello), perché quello era l’unico momento in cui Bobby lasciava la tomba di John Gray per il pasto quotidiano offertogli dai ristoratori della zona.

Nel 1867 una nuova legge impose di catturare e sopprimere i cani senza padrone per cui non era stata pagata alcuna licenza. Bobby corse un grosso rischio di essere soppresso, ma fortunatamente fu lo stesso sindaco di Edimburgo, Sir William Chambers, a pagare la licenza di Bobby e a salvargli così la vita. Ancora oggi, è possibile vedere al Museo di Edimburgo il collare che reca la scritta “Greyfriars Bobby from the Lord Provost 1867 licensed”.

Amato incondizionatamente da tutti gli abitanti di Edimburgo, Bobby mori all’età di 16 anni, il 14 gennaio 1872. In suo ricordo venne posta una lapide fuori dalla chiesa di Greyfriars, poco lontano da quella del suo padrone, dove la gente ancora oggi lascia fiori, se non addirittura bastoni con cui, con un po' di immaginazione, Bobby potrebbe ancora giocare.

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