La Pianura Padana è la zona con l’aria peggiore d’Europa, ancora una volta

L’ultimo rapporto della European Environment Agency sulla qualità dell’aria attesta ancora una volta che i livelli d’inquinamento della Pianura del nord Italia sono insostenibili e nocivi per la salute delle persone. In generale, però, dal 2005 in avanti la situazione europea è migliorata.
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Martina Alfieri 1 Dicembre 2022

Lo sentiamo dire da anni: la Pianura Padana, a causa della sua conformazione geografica ma soprattutto dell’intensa attività industriale, agricola e zootecnica è una delle aree più inquinate d’Italia e non solo.

Come dimostra nuovamente l’ultimo rapporto della European Environment Agency sulla qualità dell’aria, infatti, la grande pianura dell’Italia settentrionale ottiene (di nuovo) il record negativo in Europa, in particolare per le emissioni di Pm10 e Pm2.5, tra i particolati nocivi più diffusi.

Alte concentrazioni di agenti inquinanti nell’aria significano maggiori problematiche per la salute delle persone e dell’ambiente. Secondo la European Environment Agency, nel 2020 nell'Unione Europea il 96% della popolazione urbana è stato esposto a livelli di particolato fine superiori ai livelli di riferimento stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L’aria irrespirabile, nel 2021, avrebbe provocato 238.000 decessi prematuri nei 27 Paesi della UE.

L'inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute in Europa e ha un impatto significativo sulla salute della popolazione europea, in particolare nelle aree urbane – si legge nel report Air Quality in Europe 2022 – Sebbene le emissioni dei principali inquinanti atmosferici e le loro concentrazioni nell'aria siano diminuite significativamente negli ultimi due decenni in Europa, la qualità dell'aria rimane scarsa in molte aree”. E purtroppo, come dimostrano le mappe, la Pianura Padana ancora una volta è tra queste.

Nel report c’è però uno spiraglio: nel 2020, i decessi prematuri in Europa attribuiti all'esposizione al particolato fine sono comunque diminuiti del 45% rispetto al 2005. Ed entro il 2030 il piano d'azione europeo "inquinamento zero" ha l'obiettivo di ridurre il numero delle morti premature almeno fino al 55%.

Inoltre, c’è la volontà di ridurre del 25%, sempre rispetto al 2005, la percentuale di ecosistemi dell'UE in cui l'inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità.

Per raggiungere l’ambizioso traguardo emissioni zero entro il 2050 saranno necessari grandi sforzi, soprattutto per l’Italia. Nelle scorse settimane Legambiente ha lanciato un nuovo allarme riguardo lo smog nelle città italiane: Milano, Torino e Padova sono in codice rosso, Parma, Bergamo, Roma e Bologna in codice giallo.

Non è un caso che diverse tra le città più inquinate si trovino proprio nel cuore della Pianura Padana.