La prima casa di riposo per cani: vicino Roma ha aperto Baffi d’Argento

In Italia ha aperto la prima casa di riposo dove, se hai bisogno, puoi portare il tuo amico a quattro zampe. I suoi ospiti vengono da situazioni difficili: il loro padrone è morto oppure non può più occuparsi di loro, versano in gravi condizioni di salute o vivevano in canili. L’unico requisito è che siano socievoli con i loro compagni.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 3 Dicembre 2018

Quando hai un parente anziano e malato, del quale non sei in grado di prenderti cura da solo, lo affidi a una casa di riposo. Daniela Georgia Salvi e Clara Di Silvio si sono chieste perché non fosse possibile fare la stessa cosa anche con i cani. E’ così che nasce Baffi d’Argento, un hospice per i migliori amici dell'uomo. Qui arrivano animali anziani rimasti orfani del loro padrone, oppure che versano in condizioni per le quali la loro famiglia non è più in grado di seguirli al meglio, o infine provenienti da canili o altre situazioni difficili. L’unico requisito è che siano socievoli con i loro compagni a quattro zampe.

La struttura si trova a Bracciano, a pochi chilometri da Roma, ed è stata ricavata all’interno di una casa di proprietà di Daniela Salvi. Lei, etologa ed esperta in cura e riabilitazione di cani problematici, racconta che l’idea le è venuta dopo aver conosciuto la storia di un animale rimasto solo a seguito della morte del padrone in un incidente stradale: era finito in un canile dove aveva trascorso un mese rintanato in un angolo, immobile e senza mangiare. “Quando mi hanno chiamato era troppo tardi”, ha spiegato Salvi ad Ansa, “e allora mi sono chiesta: che fine fanno i cani che restano orfani della persona con cui hanno vissuto per lungo tempo?”.

Così all’inizio di settembre è stato aperto l’hospice, che si rivolge soprattutto a cani in fin di vita e li assiste con cure amorevoli, ma anche con trattamenti omeopatici e di medicina tradizionale. Con la struttura infatti collaborano cliniche specializzate e veterinari. "Attualmente accogliamo sette Baffi", ci ha raccontato Daniela Salvi, "ma la capienza massima dipende da quanto i cani sono socievoli fra loro. Al momento, ad esempio, abbiamo un surplus di maschi rispetto alle femmine e questo è un problema, perché è meno facile che si crei un buon rapporto. Purtroppo, però, per la natura stessa della nostra associazione, la Baffi d'Argento Onlus, avremo un ricambio frequente e perderemo tanti ospiti".

Il loro scopo infatti è quello di accompagnare i cani alla morte e non abbandonali. "Come Agnese, che è stata letteralmente buttata fuori di casa dagli eredi del defunto padrone e costretta a girovagare per strada, nonostante fosse sorda e quasi completamente cieca. Alla fine è stata investita da un'auto, ma per fortuna alcuni volontari l'hanno trovata e accompagnata qui. Oppure come un altro Baffo che, anziano e in pessime condizioni di salute, è stato portato in un canile perché quella famiglia preferiva avere un cucciolo".

La casa in cui vanno ad abitare è pronta ad accoglierli: senza barriere architettoniche e con un grande salotto open space pieno di materassi memory, per far dormire al meglio gli ospiti anziani e malati di notte e durante il riposino del pomeriggio. Attorno alla struttura, poi, c’è un ampio parco dove alla mattina i cani sono lasciati liberi di girovagare, oppure di stare al fresco degli alberi. Hanno a disposizione dei paddock e grandi casette tutte per loro. "Portiamo qui anche i nostri cani", aggiunge Salvi, "io ne ho otto, soprattutto alani, mentre Clara ne ha tre e vanno tutti molto d'accordo con i nostri ospiti".

Clara Di Silvio è la socia di Daniela Salvi in questa nuova avventura, la prima di questo tipo in Italia. E’ laureata in sociologia, ma nel corso degli anni è diventata addestratrice di cani e specializzata nella loro toelettatura. Si occupa infatti di pulirli, spazzolarli e accompagnarli a fare un giretto al mattino prima della colazione.

Per quanto riguarda i costi, le fondatrici vorrebbero che fosse accessibile a tutti. Per questa ragione, chi non può permetterselo, non paga. Sul loro sito è possibile fare una donazione o un’adozione a distanza per aiutare l’hospice a sostenere le spese mediche e alimentari dei suoi ospiti. Non è stata fissata una cifra e sono sufficienti anche pochi euro.