La sindrome dell’x fragile: la causa più diffusa di ritardo mentale ereditario

La sindrome dell’X fragile è provocata da una mutazione genetica trasmessa dai genitori, che possono esserne portatori sani. I sintomi non si manifestano con la stessa intensità in tutti i bambini che ne vengono colpiti, ma di solito riguardano soprattutto l’aspetto cognitivo, con ritardi nell’apprendimento e nello sviluppo del linguaggio.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
2 Novembre 2020

La sindrome dell'X fragile è una malattia genetica rara che, come suggerisce il nome, è causata da una mutazione di un gene, l'FMR1, che si trova sul cromosoma X. Sebbene colpisca 1 bambino ogni 4mila maschi e una bambina ogni 7mila femmine, è la seconda causa più diffusa di ritardo mentale dopo la sindrome di Down. Non in tutte le persone che ne sono affette però l'intensità con cui si manifestano i sintomi è la stessa e in alcuni casi è anche possibile non accorgersi della presenza della patologia. Come spesso accade per questo tipo di condizioni, non esiste una cura, ma solo terapie e possibili interventi che hanno lo scopo di migliorare la vita della persona malata.

Sindrome dell'X fragile

Cos'è

La sindrome dell'X fragile è una patologia genetica ereditaria, che può provocare ritardi cognitivi e nell'apprendimento, ma anche problemi relazionali. Viene chiamata anche sindrome di Martin-Bell, dal nome dei due neurologi che la descrissero per primi nel 1943. Il gene colpito da mutazione, ovvero l'FMR1 (Fragile X Mental Retardation 1), fu invece isolato solo nel 1991: si trova sul braccio lungo del cromosoma X, il quale presenta una sorta di "rottura", da cui il nome della patologia.

I sintomi

Come ti accennavo prima, i sintomi della sindrome dell'X fragile possono anche non comparire tutti assieme o allo stesso modo in ogni persona che ne è affetta. In generale, comunque, coinvolgono tre ambiti: cognitivo, comportamentale e fisico, sebbene quest'ultimo possa risultare meno evidente a prima vista. Alcune delle manifestazioni principali sono piuttosto simili a quelle dei disturbi dello spettro autistico.

Sintomi cognitivi

Dal punto di vista cognitivo il sintomo principale è una disabilità intellettiva che può manifestarsi in diversi modi: difficoltà di apprendimento, ritardo nello sviluppo del linguaggio e difficoltà di comunicazione, difficoltà ad elaborare stimoli e informazioni provenienti dall'esterno e di rispondere quindi con una reazione adeguata, difficoltà nei movimenti e scarse abilità motorie.

Sintomi comportamentali

Il ritardo cognitivo provocherà come conseguenza anche problemi nel comportamento e nelle relazioni con l'altra persona. Tra i sintomi comportamentali della sindrome dell'X fragile si possono notare: disturbo dell'attenzione, iperattività, difficoltà nel mantenere il contatto visivo, discorsi ripetitivi ed ecolalie (ripetizione di parole e frasi in modo automatico), instabilità emotiva, aggressività, disagio nel contatto fisico, eccessiva ansia o timidezza di fronte alla relazioni sociali, difficoltà nel mantenere l'equilibrio.

Sintomi fisici

Non in tutte le persone affette dalla sindrome dell'X fragile possono essere notate anche manifestazioni fisiche. Può accadere però che i tratti e la caratteristiche dell'aspetto di un individuo risentano della presenza di questa patologia. In questo caso si può notare: uno scarso tono muscolare, ipersensibilità delle giunture, un viso dalla forma più stretta e allungata con mandibole sporgenti, le orecchie possono essere più larghe e i piedi piatti. Nei maschi si può riscontrare anche un macro-orchidismo, cioè testicoli di dimensioni più grandi del normale. Inoltre, questa sindrome può rendere più esposti ad altre patologie, come le otiti o il prolasso della valvola mitrale, che si trova nella parte sinistra del cuore, tra l'atrio e il ventricolo.

Le cause

Come già ti ho spiegato, la sindrome dell'X fragile è provocata dall'alterazione di un gene. È un po' complicato capire come questa avvenga e cosa provochi nello specifico, ma proviamo a scoprirlo insieme. Prima di tutto si tratta di una mutazione dinamica: inizia quindi a ripetersi una specifica sequenza formata da tre basi nucleotidiche, cioè quei mattoncini che formano l'acido desossiribonucleico, il Dna. Il frammento di cui stiamo parlando nello specifico è una tripletta chiamata CGG. Nel tuo genoma ne sono presenti dalle 6 alle 50 copie, in chi è affetto da questa patologia superano le 200. Quest'ultimo caso è definito mutazione completa, mentre esistono alcune persone che presentano una pre-mutazione, cioè una quantità di ripetizioni compresa tra le 50 e le 200. In quel caso si parla di portatore sano, che non manifesterà i sintomi ma rischierà di trasmetterlo ai propri figli.

Quando le ripetizioni della tripletta CGG superano le 200, allora si potrà parlare di sindrome dell'X fragile

D'altronde, prova a guardare la tua casa e immagina che in una delle quattro pareti esterne inizino a comparire mattoni che prima non c'erano. Appaiono molto velocemente e tu non puoi fare nulla per fermare questo strano fenomeno. Di sicuro l'edificio apparirà asimmetrico, inizierà a pendere da una parte, la struttura rischierà di crollare da un momento all'altro e si verificheranno crepe e rotture sparse. Ecco, la sindrome dell'X fragile funziona più o meno così.

Ma perché alcune persone presentano questa mutazione? L'anomalia viene trasmessa dai genitori, a loro volta portatori di questa condizione. C'è però un'importante e insolita differenza tra i due sessi. I maschi che sono affetti da mutazione completa mostrano sempre i sintomi, mentre nelle femmine questo si verifica solo nel 50% dei casi. Inoltre, se l'adulto è affetto solo da una premutazione, accadrà che le figlie femmine la riceveranno sempre dal padre senza che questa evolva in completa, mentre nel caso della madre è presente un rischio elevato che i figli nascano già con la patologie. Questo perché la transizione da premutazione a mutazione avviene durante lo sviluppo delle cellule uovo, che naturalmente appartengono alla donna.

La diagnosi

Non è semplice fare una diagnosi di sindrome dell'X fragile, perché i sintomi possono risultare simili a quelli di altre patologie. Spesso vi si arriva per via differenziale, cioè escludendo tutte le altre cause possibili di ritardo mentale. Esistono dei test che possono essere effettuati mentre un bambino è ancora nella pancia della madre, come l'amniocentesi o la villocentesi che possono rivelare la presenza di un difetto nel Dna. Se sei già a conoscenza della presenza, all'interno della tua famiglia o di quella del tuo partner, di una persona affetta da questa condizione, può essere utile eseguire indagini genetiche anche prima della gravidanza. Altrimenti si può ricorrere a un test genetico dopo la nascita del bambino: oggi per fortuna l'accesso a questi strumenti è più semplice che in passato.

La cura

Una cura per la sindrome dell'X fragile di fatto non esiste. Ci sono però terapie che possono migliorare la vita della persona malata e aiutare chi le sta vicino. Di solito lo scopo è ridurre l'intensità dei sintomi attraverso l'assunzione di psicofarmaci. Ai medicinali vengono anche abbinate terapie e percorsi per migliorare lo sviluppo del linguaggio e l'aspetto comportamentale.

Fonti| Osservatorio malattie rare; Telethon; Associazione italiana sindrome dell'X fragile

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…