
Della tapioca potresti aver sentito parlare soprattutto in riferimento a una farina. Si tratta per la verità di una fecola, che si ricava dai tuberi di una pianta tropicale, la manioca. Il procedimento per ottenere questo alimento è piuttosto laborioso ed è per questo motivo che non si tratta di un alimento che si trova comunemente in un supermercato. Dobbiamo però anche dire che ultimamente si sta diffondendo sempre di più il suo utilizzo in Italia e nel resto d'Europa, soprattutto come ingrediente all'interno di ricette pensate per chi soffre di disturbi dell'apparato digerente o per i neonati durante lo svezzamento. Come potrai immaginare, l'origine è però lontana. Nello specifico, arriva dal Sudamerica e dell'Africa equatoriale ed è uno dei principali componenti della dieta delle popolazioni indigene che vivono in quelle zone.
Una delle ragioni riguarda sicuramente l'elevata presenza di carboidrati, che costituiscono quasi l'intero contenuto nutrizionale della tapioca, che la rendono un'ottima fonte di energia. Allo stesso tempo però bisognerà prestare attenzione all'indice glicemico e alle eventuali controindicazioni di un alimento che resta, comunque, tutto da scoprire.
La pianta da cui deriva la tapioca è, appunto, la manioca amara. Come avrai capito, è una specie tropicale che cresce soprattutto in Africa in America Latina. Ma come si fa a ottenere questa fecola a partire dai tuberi? Il procedimento è lungo e complicato, ma molto importante dal momento che consente di separare l'amido dal resto della pianta, che contiene anche sostanze velenose e tossiche. Prima di tutto, dunque, questi tuberi devono essere grattugiati e spesso sono anche raccolti in sacchi, dai quali defluisce tutto il liquido contenuto. Dopodiché li si lascia ad essiccare e li si tritura una seconda volta, fino a ridurre il tutto in polvere. Dopo averla setacciata per rimuovere ogni impurità, si arriva all'ultimo passaggio: la cottura della fecola su lastre metalliche che raggiungono anche i 100 gradi di temperatura. Si romperanno così tutti i granuli di amido di cui è composta e a questo punto è pronta per essere utilizzata.
A volte poi l'amido di manioca viene mescolato a fecola di patate o a gelatina. Si ottengono in questo modo le perle di tapioca, che potresti incontrare spesso in qualità di addensante in alcune preparazioni, come un budino.
Vediamo insieme i valori nutrizionali della tapioca, prendendo in considerazione 100 grammi di prodotto:
Come puoi vedere si tratta di un alimento in cui si rileva soprattutto un'importante concentrazione di carboidrati, mentre gli altri nutrienti sono presenti in percentuale davvero ridotta.
La prima proprietà da sottolineare è il suo contenuto calorico e la sua ricchezza di carboidrati. Ti potrebbe sembrare un difetto, ma questa caratteristica la rende piuttosto adatta per l'alimentazione degli sportivi. Ancora più importante, avendo una percentuale di cellulosa molto ridotta, risulta un alimento facilmente digeribile praticamente da chiunque. Si rivela quindi utile nella dieta di chi soffre di una malattia dell'apparato digerente, ad esempio di colite. Per la stessa ragione non è raro che venga consigliata anche ai neonati durante la fase dello svezzamento, soprattutto per aumentare la tolleranza al latte (e poi ti spiegherò in che modo). Quando però si tratta di un bambino, chiedi sempre prima consiglio a un pediatra o a un nutrizionista.
Ma l'energia e la digeribilità non sono gli unici due benefici che la tapioca ti può garantire. Questa farina infatti sembra avere un effetto probiotico nei confronti della flora intestinale e, di conseguenza, contribuisce a rafforzare le tue difese immunitarie.
Per quanto riguarda i sali minerali, noterai che contiene soprattutto potassio, un micronutriente che favorisce la vasodilatazione ed è quindi un buon alleato nella prevenzione dell'ipertensione arteriosa e, in generale, nel mantenimento di una buona circolazione sanguigna. Il calcio e il fosforo infine contribuiscono alle remineralizzazione delle ossa. In poche parole, le rendono più forti e quindi anche men a rischio di malattie come l'osteoporosi.
Questo alimento, peraltro, è ben tollerato anche da chi è celiaco, dal momento che non contiene glutine.
Ma come si usa in cucina questa tapioca? La prima ricetta interessante è proprio quella che permette di rendere più digeribile il latte, soprattutto per i bambini più piccoli che mostrano qualche difficoltà. Dovrai semplicemente cuocere i due alimenti insieme. I granuli di amido contenuti nella farina si gonfieranno fino a formare un reticolo che disperderà la caseina. Così i succhi gastrici saranno poi facilitati nel compito di trovarla e attaccarla.
Altri modi simili in cui si può utilizzare la tapioca è quella di aggiungerla a minestre e zuppe, per aumentarne il valore energetico ma senza appesantire il piatto. Se invece la fai sciogliere nell'acqua, potresti ricavarne una bevanda utile soprattutto agli anziani che fanno fatica a deglutire per bene, perché rende il liquido più denso e più facilmente gestibile.
In generale quindi ricopre la funzione di addensante naturale. Puoi quindi utilizzarlo per ricette che richiedano questo ingrediente, ad esempio per un budino. In alcuni casi diventa anche un valido sostituto delle uova, aiutandoti a ridurre la percentuale di colesterolo della ricetta.
Tra i tanti benefici, è giusto tenere in considerazione anche le controindicazioni della tapioca. Una in particolare: l'indice glicemico è piuttosto elevato. La ragione è naturalmente legata all'elevato contenuto di carboidrati di cui già ti ho parlato. Ma quella che è la sua caratteristica principale non la rende adatta a chi è affetto da diabete o problemi legati alla glicemia. Se devi dimagrire chiedi consiglio a un nutrizionista perché, se utilizzata nel modo corretto, la farina di tapioca che ti fornisce energia per lungo tempo può anche favorire la perdita dei chili di troppo.
Fonte| CREA
(Pubblicato da Giulia Dallagiovanna 9-02-2021,
Modificato da Mattia Giangaspero 11-07-2023)