La tempesta “Irene” si sta avvicinando all’Italia: ecco dove arriveranno neve e gelo

La tempesta “Irene” si sta avvicinando all’Italia e porterà da domani piogge e nevicate anche a quote basse. Verso il fine settimane le regioni più colpite dalle precipitazioni saranno quelle meridionali.
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Evelyn Novello 16 Gennaio 2024

È stata denominata "Irene" la tempesta che si sta avvicinando al nostro Paese in questi giorni e che porterà forti precipitazioni fino al prossimo weekend. Francia e Portogallo sono già alle prese con piogge, venti forti e con 36 dipartimenti francesi in allerta meteo arancione. Ad attendere anche l'Italia, una nuova ondata di freddo che porterà con sé neve e ghiaccio ma anche il rischio di inondazioni.

Già da oggi, martedì 16 gennaio, Irene ha preso il posto di "Hipòlito" portando abbondanti piogge in Spagna. Secondo il portavoce dell'Agenzia meteorologica statale (Aemet) Cayetano Torres, "alla fine della giornata di martedì 16 le precipitazioni si intensificheranno nell'estremo ovest della penisola, e potranno essere accompagnati da una tempesta".

Per capire cosa ti puoi aspettare dal clima nei prossimi giorni diamo uno sguardo alla mappa SKIRON dell'Università di Atene che mostra come la giornata peggiore sarà quella di domani 17 gennaio. Saranno più al riparo le regioni adriatiche e l'estremo Sud fino a venerdì quando, fino a domenica, le precipitazioni si sposteranno da Nord verso il Sud Italia.

Le regioni tirreniche saranno le prime a essere bagnate da acquazzoni e nevicate abbondanti sono previste sulle Alpi e al Nord a quote basse. Il meteorologo e climatologo Giulio Betti avverte che tra venerdì e sabato ci sarà un brusco abbassamento delle temperature per l'ingresso di masse di aria fredda che porteranno "a qualche nevicata anche in Appennino a quote medio-basse". Le temperature dovrebbero tornare ad aumentare già da lunedì prossimo.

I cambiamenti climatici stanno avendo conseguenze sempre più serie sull'ambiente e, come si stanno scatenando le tempeste, allo stesso tempo si prevedono periodi di siccità.

Fonte | University Of Athens