È la prima tuta al mondo che aiuta a camminare chi soffre di problemi motori a carico del sistema nervoso centrale inviando impulsi elettrici direttamente sui nervi, per stimolare in chi la indossa una risposta naturale dei muscoli. La tecnologia utilizzata prende il nome di neuromodulazione, che consiste nella trasmissione di impulsi nervosi, in questo caso attraverso una stimolazione transcutanea, ovvero che supera lo strato della pelle e agisce direttamente sulla parte interessata, in modo non invasivo e senza la necessità di usare farmaci.
La tuta si chiama Exopulse Mollii Suit ed è stata commercializzata dalla Ottobock, un’azienda che studia tecnologie mediche innovative e sperimenta nuove soluzioni per permettere a chi è stato colpito da malattie come sclerosi multipla, ictus e paralisi cerebrali, per permettere di ritrovare un parziale controllo muscolare e più fluidità nei movimenti. Il dispositivo è dotato di un cervello che coordina le operazioni, la Control Unit, e di giacca e pantalone, la Exopulse Body Garments, su cui sono installati i 58 elettrodi responsabili della stimolazione. Tutto parte dalla Control Unit, che viene programmata in base alla diagnosi e ai sintomi del paziente. Questa unità indica agli elettrodi della tuta i muscoli che devono essere stimolati. Una volta ricevuto l’input, gli elettrodi stimolano il muscolo opposto a quello da correggere, detto spastico. Il muscolo spastico è più rigido ed è ingrandito in modo anomalo a causa della malattia. Se e ad esempio il bicipide è il muscolo spastico, la tuta agisce sul tricipite permettendo al bicipide di rilassarsi di riflesso, grazie al meccanismo definito come “inibizione reciproca”.
Oltre ad aumentare l’ampiezza dei movimenti degli arti e a riattivare i muscoli spastici, la tuta migliora la circolazione sanguigna locale, aiutando il paziente a gestire il dolore cronico. Ad oggi i primi pazienti stanno già sperimentando i benefici della Exopulse Mollii Suit sia durante le loro attività domestiche che nelle sedute di fisioterapia contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi aveva perso la libertà dei movimenti anche più semplici.