L’attivista di Fridays for Future presente in Senato ci racconta l’incontro con Greta Thunberg

Aran Cosentino, del Fridays for Future di Udine, ha partecipato al convegno organizzato al Senato dal titolo “Clima: il tempo cambia. E’ tempo di cambiare”. Ha potuto così ascoltare di persona il discorso della giovane attivista svedese ed è anche riuscito a scambiare qualche parola con lei. Ecco cosa si sono detti.
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Giulia Dallagiovanna 18 Aprile 2019

"Non possiamo ritardare ancora. Parlo a nome delle future generazioni: ci avete scippato il futuro". Lo ha detto Greta Thunberg nel suo intervento al Senato di questa mattina. Sala Koch di Palazzo Madama era gremita di persone, molte di loro rimaste in piedi, per ascoltare le parole della giovane attivista svedese che da mesi sta mobilitando milioni di ragazzi in tutto il mondo. E sono giorni pieni di impegni per lei, che dopo aver tenuto un discorso di fronte ai parlamentari europei è arrivata a Roma, sempre rigorosamente in treno, dove ha incontrato il Papa e alcuni rappresentanti delle istituzioni, come la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Infine, si è rivolta a tutti i politici italiani, direttamente dalle stanze del Parlamento. Ultimo appuntamento, domani mattina in Piazza del Popolo, per la manifestazione degli studenti in favore del clima.

Se non sei riuscito a seguire la diretta del convegno, dal titolo significativo "Clima: il tempo cambia. È tempo di cambiare”, puoi leggere il discorso di Greta in Senato su Ohga. In Senato c'è anche Aran Cosentino, attivista del movimento Fridays for Future, che ci ha raccontato com'è andato l'incontro: "Il discorso è stato davvero emozionante. Sono poi riuscito a mostrarle il cartello che ho portato da Udine per la manifestazione di domani con la scritta ‘School Strike for the climate'. Lei si è congratulata e ci ha detto: ‘Continuate così'".

Aran Cosentino con il suo cartellone in Senato il giorno dell’incontro con Greta Thunberg.

La 16enne svedese, punto di riferimento per i giovani ambientalisti di tutto il mondo, non ha quindi deluso le aspettative. Lo hanno fatto invece proprio le istituzioni, almeno in parte. I rappresentanti dei movimenti locali Fridays for Future invitati erano infatti molto pochi, meno di una decina. "Li hanno fatti sedere nelle ultime file e non hanno permesso loro di aprire i cartelli, perché in Senato è vietato", racconta Aran. Sicuramente la questione sicurezza è stata fondamentale in questa scelta, ma va anche detto che sono proprio i poster disegnati a mano dai ragazzi il simbolo di questa rivolta apolitica e in favore del Pianeta. Non solo, ma grande assente il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che non ha comunicato i motivi della sua mancata presenza.

Chi c'era è rimasto comunque soddisfatto dalle parole di Greta: "Ci ha dato speranza e la forza di andare avanti. Non vediamo l'ora di scendere in piazza insieme a lei domani".

Un evento che, come è nelle intenzioni dei partecipanti, rimarrà apolitico. Non è infatti prevista la partecipazione di nessun rappresentante delle istituzioni, né ci saranno nomi illustri a intervenire sull'ormai famoso palco a pedali. "Ci sarà invece il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, che è vicino alle nostre battaglie", ci fa sapere Aran.

I ragazzi dei Fridays for Future sono rimasti in Senato fino a quando Greta non se n'è andata, naturalmente a bordo di un'auto elettrica.