Le peggiori diete che sono andate di moda: ecco perché non devi assolutamente seguirle

Godono di grande fama, ma sono fra le peggiori diete che siano mai circolate. Alcune continuano a riscuotere successo anche se in più occasioni sono state criticate dagli esperti di nutrizione. E può anche capitare che siano promosse da medici. Fortunatamente, però, hanno delle caratteristiche in comune che ti possono aiutare a capire che è meglio non seguirle. Ecco qualche esempio.
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
4 Ottobre 2019 * ultima modifica il 17/09/2020

Potresti averle sentite chiamare “fad diet”, e in poche parole si tratta delle peggiori diete dettate da una moda del momento. Per definizione si tratta di diete per perdere peso che pur sembrando diverse l'una dall'altra hanno una caratteristica in comune: puntare il dito contro una o più classi di alimenti in realtà fondamentale o comunque raccomandare il consumo eccessivo di un tipo di alimenti a spese di altri. A volte, però, anche diete non necessariamente mirate alla perdita di peso hanno questa caratteristica peculiare e possono essere considerate fad diet.

In genere non trovano consenso nella comunità medico-scientifica, ma purtroppo ci sono anche casi in cui a proporle siano dei professionisti della salute. Uno dei casi più eclatanti è il primo della breve rassegna che trovi qui di seguito: la dieta prende il nome dal medico che l'ha resa celebre. L'ordine professionale cui apparteneva non ha lasciato passare inosservato il suo caso, avviando anche delle procedure nei suoi confronti. Nonostante ciò, si tratta ancora di una dieta pubblicizzata e commercializzata.

La seguente selezione di peggiori diete che sono andate di moda è pensata per cercare di aiutarti a capire non solo da quali proposte specifiche è bene stare alla larga, ma anche quali sono le caratteristiche più generali di una dieta che dovrebbero insospettirti. Le principali sono state già accennate: escludere interi gruppi di alimenti e proporre il consumo di alcuni cibi in quantità eccessive. Ce n'è poi un'altra che deve portarti a storcere il naso: il fatto di proporsi come diete universalmente valide, adatte a chiunque senza necessità di personalizzazione. Stai per obiettare che però in tanti dicono che funzionano? Certo, possono far perdere peso, ma in modo ben poco salutare. Il che significa anche che una volta interrotte il rischio di ingrassare in breve tempo è dietro l'angolo, nonostante i sacrifici e le restrizioni cui ci si è sottoposti nelle settimane di dieta. Pensi che il gioco valga la candela?

La dieta Dukan

Partiamo da una dei regimi alimentari che devono la loro celebrità ai numerosi vip che hanno deciso di seguirla: la dieta Dukan. Come molte altre diete (incluso almeno un metodo di cui si discute molto in questi anni promosso non da un medico ma da un giornalista) prevede un elevato consumo di proteine, mettendo essenzialmente alla gogna i carboidrati e impugnando uno slogan comune anche ad altri regimi alimentari di dubbia efficacia: ritornare agli alimenti delle origine della specie umana, quelli dei primi uomini dediti a caccia e raccolta.

L'invito è sostanzialmente a dare un colpo di spugna a millenni di evoluzione durante i quali i progressi in campo alimentare non hanno contribuito solo a fare danni (come si può pensare se ci si concentra, per esempio, sulla diffusione di cibi preconfezionati poco salutari, che comunque è di origine relativamente recente rispetto alla storia dell'essere umano) ma anche alla diffusione e all'affermazione della specie umana. Ad esso si somma al fatto che questo tipo di dieta non rispetta le proporzioni di nutrienti considerate salutari dagli esperti di alimentazione.

Fai attenzione: esistono anche delle diete che si basano prevalentemente sul consumo di proteine, ma che non ne forniscono quantità eccessive. Si tratta di regimi alimentari (in particolare della dieta chetogenica) che devono essere seguiti sotto il controllo di un esperto proprio perché per essere normoproteici (cioè evitare gli eccessi di proteine) devono prendere in considerazione le caratteristiche individuali di chi le segue. In altre parole, non ammettono il fai da te e non possono basarsi su una lista di alimenti da consumare a volontà pubblicata in un libro o su un sito web.

La dieta dell'ananas

In generale, le diete monotematiche sono da considerare tra le peggiori in considerazioni. Che si tratti della dieta dell'ananas, di quella del minestrone o di quella della pizza, poco importa: per dimagrire non ci si può rimpinzare di un solo cibo. Anche in questo caso, gli squilibri nutrizionali sono in agguato.

Nel caso specifico della dieta dell'ananas, poi, c'è un'interessante leggenda da cui diffidare: quella secondo cui l'ananas brucerebbe i grassi. In realtà la bromelina (l'enzima in genere tirato in ballo per giustificare questa sua supposta proprietà bruciagrassi) è un enzima proteolico, cioè partecipa alla degradazione delle proteine. Insomma, da lei non ti puoi aspettare nessun effetto dimagrante sul tessuto adiposo.

La dieta fruttariana

Facile capire di cosa si tratti: la dieta fruttariana è basata sul consumo di frutta e, al massimo, di pochi altri alimenti (semi, frutta secca e legumi). Anche in questo caso la scelta di cibarsi solo di questi cibi può nascere dal mito della necessità di tornare ad alimentarsi come facevano i nostri antenati. E anche in questo caso il risultato è un'alimentazione ben lontana dall'equilibrio nutrizionale raccomandato dagli esperti del settore.

Anziché apportare una miscela adeguata di proteine, carboidrati e grassi, una dieta basata sul consumo predominante di frutta apporta soprattutto zuccheri semplici, con cui invece non si dovrebbe esagerare. Per di più lo zucchero predominante nella frutta è il fruttosio, associato da ricerche scientifiche alla sindrome metabolica e a problemi epatici.

La dieta crudista

Nel caso della dieta crudista il problema principale sta nel fatto che non tutti i cibi crudi sono commestibili. Il principio alla sua base è non alterare i nutrienti del cibo con il calore necessario per cuocerlo, ma in realtà una dieta di questo tipo porta a privarsi di classi intere di alimenti, rendendo possibile solo il consumo di frutti, verdure, semi oleosi, noci e germogli.

Se volessi seguire una dieta crudista dovresti informarti bene sui cibi che possono essere mangiati crudi. Alcuni germogli, per esempio, sono tossici; altri possono essere mangiati solo dopo opportuni trattamenti. In ogni caso, ti sarebbe ben difficile assumere tutti i nutrienti di cui hai bisogno.

La dieta alcalina

Per finire, ecco un regime alimentare ancora oggi di moda ma che non ha ragion d'essere: la dieta alcalina. Il principio su cui è basata non ha né capo né coda: pensare di poter modificare il pH dei tessuti dell'organismo mangiando cibi che ne riducono l'acidità. Anche in questo caso si tende a puntare il dito contro intere classi di alimenti, in particolare carni, formaggi e cereali, proprio perché considerati acidificanti.

In realtà il pH dei tessuti è strettamente monitorato e controllato dall'organismo proprio perché non sono ammesse variazioni significative. Bastano piccole oscillazioni rispetto al valore ottimale perché questo sistema di controllo si attivi per riportarlo nella norma; se così non fosse, si incorrerebbe in stati di acidosi o alcalosi metabolica, con gravi conseguenze in breve tempo.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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