
Il farro è un cereale antico con un sapore che richiama la nocciola e una consistenza gommosa. È incredibilmente versatile e può essere utilizzato in una varietà di piatti, combinati con altri cereali, con legumi e verdure. È ricco di proteine, fibre e diversi nutrienti. Ecco perché dovresti consumarlo più spesso.
Il farro (Triticum spelta) è una specie di grano, appartenente alla famiglia delle Poaceae, note anche come Graminacee, e coltivato per il foraggio del bestiame e utilizzato per prodotti da forno e cereali. Sebbene il farro abbia una storia antica e un tempo fosse una coltura importante, soprattutto in Europa durante il Medioevo, oggi è stato in gran parte soppiantato dal grano tenero (Triticum aestivum).
La sua pianta ha foglie lunghe e sottili e fusti cavi. È caratterizzata da punte lassiste e spighette di fiori che contengono due chicchi rosso chiaro. Da dove arriva questo cereale? Pare che abbia origine nella Mezzaluna Fertile, dove è stato trovato nelle tombe dei re egizi e si dice che abbia nutrito le legioni romane. Gli italiani mangiano il farro da secoli, mentre in altri Paesi occidentali sta guadagnando popolarità solo da pochi anni, perché sono state riscoperti i prodotti integrali.
Ci si riferisce al farro come se fosse un unico chicco, in realtà sono tre. Puoi trovare quello di piccole dimensioni (farro monococco), quello medio (farro dicoccum) e quello grande. Il monococco è un alimento popolare nel nord della Provenza e probabilmente è il primo tipo di grano coltivato dall'uomo, il dicoccum è la qualità più comune negli Stati Uniti e in Europa, ed è stato coltivato per la prima volta dagli antichi babilonesi. Il dicoccum, conosciuto anche con il suo nome ebraico, farro, è più duro di quello piccolo e prospera nei climi più caldi, in particolare in Italia.
Il farro grande (Triticum spelta) è originario da quella che oggi è la Germania meridionale dal 4.000 a.C. Oltre alle dimensioni e alla specie, il farro è anche diviso in tre tipi a seconda del suo livello di "perlatura", ovvero la quantità di buccia esterna del chicco rimossa dalla crusca.
I valori nutrizionali del farro dipendono molto se è integrale o perlato. Qui riportiamo quelli relativi a 100 grammi di farro perlato crudo, che è il prodotto che maggiormente trovi in vendita nei supermercati.
Il farro è un cereale estremamente nutriente. È un'ottima fonte di proteine, fibre e sostanze nutritive come magnesio, zinco e alcune vitamine del gruppo B. Devi però ricordarti che si tratta di un tipo di grano e di conseguenza contiene glutine, quindi non è adatto in caso di celiachia o sensibilità al glutine. Per chi segue una dieta tradizionale, è un'alternativa molto più sana al riso bianco o ad altri cereali raffinati. È più simile alla quinoa.
Tra le sue proprietà, c’è quella di essere una buona fonte di antiossidanti e polifenoli, che si ritiene abbiano entrambi un ruolo nella protezione da malattie cardiache, diabete, ictus e alcuni tipi di cancro.
È un’eccellente fonte di proteine vegetali, soprattutto se combinato con altri alimenti come i legumi. Ciò significa che fornisce una quantità adeguata di aminoacidi essenziali importanti per la salute umana. Notizia ottima soprattutto per i vegetariani. A tutte queste proprietà, aggiungi che è povero di calorie. E ciò lo rende un vero alleato se stai cercando di perdere peso.
Il farro in sé non ha controindicazioni, dipende semmai dai tuoi problemi di salute. Si ritiene che contenga livelli di glutine inferiori rispetto al grano moderno e molte persone pensano che i cereali antichi siano più sicuri per le persone con condizioni legate al glutine. Non è vero, perché come abbiamo detto prima, è un grano e ciò significa che (anche nella versione germogliata) non è adatto a persone affette da celiachia.
Il farro è molto gustoso e si può usare in cucina per preparare tanti piatti, dai primi ai contorni per accompagnare le ricette a base di verdura. Ciò che conta è come si cuoce. Esistono due metodi: quello noto come “di assorbimento” o bollito come la pasta.
Con il metodo di assorbimento, il farro viene cotto fino a quando non assorbe completamente l'acqua, di solito in un rapporto di 1 a 3 (0vvero il peso dell’acqua deve essere 3 volte quello del farro). Il vantaggio di questo metodo è che saprai esattamente quando il farro è pronto e non dovrai preoccuparti di scolarlo. Il metodo di assorbimento è l'ideale se usi brodo di pollo o vegetale come liquido di cottura. Puoi, in alternativa, bollirlo che se fosse pasta. Il vantaggio in questo caso è che potrai prestare maggiormente attenzione alla cottura, nel senso che potrai scolarlo quando ha raggiunto il grado di morbidezza che preferisci. Inoltre, l'acqua tende ad assorbire parte dell'amido e, quasi sempre, bollito non mai ha una consistenza eccessivamente gommosa.
Fonte | Crea