Le scarpe compostabili per rendere più sostenibili per l’industria della moda e le nostre giornate, un passo alla volta

Le scarpe sono tra gli accessori più difficili da smaltire per via dei molti componenti con cui sono realizzate. E se si realizzassero scarpe compostabili? È allo studio un prototipo di scarpa da ginnastica stampata in 3D realizzata con materiali compostabili.
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Roberto Russo 25 Gennaio 2024

La moda, lo sai bene, è una delle industrie più inquinanti al mondo, responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di carbonio. Tra i prodotti dell'abbigliamento le scarpe sono tra gli articoli più difficili da produrre in modo sostenibile, a causa della loro complessità e dell'uso di materiali difficili da riciclare.

In questo contesto, il progetto per la produzione di scarpe da ginnastica compostabili rappresenta una svolta significativa. Queste scarpe sono realizzate con un materiale brevettato, BioCir flex, composto per il 51% da materiali biologici e per il 49% da prodotti petrolchimici.

Una volta consumate, possono essere restituite per essere smaltite in un impianto industriale, che scomporrà il materiale in una sostanza non tossica. (Ricordiamo che ci sono progetti per realizzare scarpe anche con la plastica riciclata: non saranno compostabili, ma sono sempre riciclate).

Il progetto ha diversi punti di forza. Innanzitutto, le scarpe sono prodotte su richiesta, utilizzando solo i materiali necessari (si scansiona il piede e si realizza la scarpa). Questo riduce gli sprechi e l'impatto ambientale della produzione. Le scarpe, inoltre, sono realizzate con materiali compostabili, che possono essere riciclati in modo naturale, il che consente di ridurre la quantità di rifiuti inviati alle discariche.

Tuttavia, il progetto presenta anche alcuni limiti, come il materiale BioCir flex che è ancora in fase di sviluppo e non è chiaro quanto sia resistente. Inoltre, bisogna tener presente che la distribuzione di scarpe compostabili richiederà la creazione di una nuova infrastruttura di compostaggio.

La soluzione veg non è sempre la migliore

Il progetto di Vivobarefoot e Balena è particolarmente interessante perché pone l'accento sulla necessità di utilizzare materiali sostenibili, indipendentemente dalla loro origine animale o vegetale. Infatti, non sempre la soluzione veg è la migliore in termini di sostenibilità. Ad esempio, la pelle animale è un sottoprodotto dell'industria della carne e, se non utilizzata, verrebbe sprecata. Inoltre, non dimentichiamolo, la pelle è un materiale molto resistente e duraturo, che può essere riparato e riutilizzato.

Al contrario, diversi materiali vegani possono essere realizzati con derivati del petrolio, che hanno un impatto ambientale significativo. E spesso questi materiali sono importati da paesi lontani, con un ulteriore impatto ambientale legato al trasporto.

Per questo motivo, è importante valutare con attenzione l'impatto ambientale dei materiali utilizzati per produrre un prodotto, indipendentemente dalla loro origine animale o vegetale.

L'importanza del riciclo

Oltre alla scelta di materiali sostenibili, è importante anche adottare comportamenti virtuosi per ridurre l'impatto ambientale della moda. In particolare, è importante riparare le scarpe quando possibile e, quando non è più possibile ripararle, riciclarle.

Il riciclo delle scarpe è ancora una pratica poco diffusa, ma è importante diffonderla per ridurre la quantità di rifiuti inviati alle discariche. In attesa che la ricerca proceda anche in questa direzione, come regolarsi per scegliere “scarpe sostenibili”? Prova a seguire questi consigli:

  • acquista scarpe di alta qualità che durino nel tempo;
  • scegli scarpe realizzate con materiali naturali o riciclati;
  • evita le scarpe con molti adesivi o applicazioni varie (decorazioni, brillantini, borchie e via dicendo), che possono rendere difficile il riciclo;
  • ripara le scarpe danneggiate invece di comprarne di nuove;
  • dona o rivendi le scarpe che non usi più.

Fonte | VivoBarefoot x Balena